(ANSA) - TRIESTE, 20 MAR - "Io ovviamente conosco le storie e
la storia su cui si poggia questo luogo, però il venirci
personalmente ti tocca il cuore, tocca le corde dei miei
sentimenti e credo di tutti quanti e voglio elogiare chi ha
voluto questo luogo, d'intesa con le istituzioni locali, perché
la memoria non deve essere qualcosa di astratto, ma deve essere
qualcosa di tangibile, che noi dobbiamo essere in grado di
toccare e abbiamo il dovere di coltivare la memoria della
tragedia dell'Esodo e delle Foibe. Credo che questo debba
diventare l'essenza di essere italiani, come di altre importanti
pagine storiche". Lo ha detto il ministro della Cultura Gennaro
Sangiuliano nel corso della visita al Magazzino 26 in Porto
Vecchio dove sono custodite nelle ampie sale le masserizie e i
pochi oggetti degli esuli istriano-dalmati.
In 350mila circa furono costretti a lasciare la ex Yugoslavia
dopo l'insediamento del regime titino e a venire in Italia, a
Trieste. Alcuni si fermarono nella città, tanti altri
preferirono emigrare in vari Paesi del mondo e lasciarono i
poveri mobili, arredi e altri oggetti che avevano portato con sé
nella fuga.
A Sangiuliano il sindaco Roberto Dipiazza e il direttore
dell'Irci Istituto regionale per la cultura istriano fiumano
dalmata, Piero Delbello, hanno mostrato il luogo e raccontato la
storia di quelle masserizie. Il ministro ha anche lasciato un
lungo messaggio sul libro dei ricordi, all'uscita del Magazzino
26. (ANSA).
Sangiuliano, coltiviamo la memoria delle tragedie Esodo e Foibe
Ministro in visita al Magazzino 26 Trieste, 'ti tocca il cuore'
