Nell'operazione che ha visto oggi
la Digos di Padova sventare un'azione dimostrativa di 'Ultima
Generazione' in una mostra d'arte a Padova "gli agenti hanno
bloccato anche un cronista, giovane collaboratore de "Mattino di
Padova". Il cronista è stato portato in questura alle 15.30 e da
quel momento non è più riuscito a parlare con la redazione,
nemmeno con l'avvocato della testata". Lo rende noto il
Sindacato Giornalisti del Veneto, spiegando in una nota che "non
è chiaro se vengano mosse accuse a suo carico, e quali, e se gli
sia stato sequestrato il cellulare".
Gli attivisti del clima avevano tentato un blitz a Palazzo
Zabarella, dove è in corso l'esposizione "Da Monet a Matisse";
ai giovani la polizia ha sequestrato striscioni, colla e dei
gessetti.
Sottolineando "la gravità di quanto accaduto", il Sindacato
giornalisti Veneto "chiede con urgenza chiarezza alle autorità:,
e se, come appare fino a questo momento, il collaboratore era
presente per documentare un fatto di cronaca. Il fatto che sia
trattenuto in questura da ore gli impedisce di fare il suo
lavoro, che è quello di informare i cittadini. Il diritto di
cronaca è un valore per la comunità e un presidio di democrazia
che non può essere in alcun modo limitato o soppresso".
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