Si chiama Vin Santo di Brognoligo
Corte Durlo, riproposizione di un vino di cui si hanno tracce
storiche di produzione da fine '700. Era prodotto in una zona
ristretta in provincia di Verona: il paese di Brognoligo, 1.200
abitanti circa, frazione del comune di Monteforte d'Alpone. "In
questo piccolo paese, da oltre tre secoli, lo testimoniano le
documentazioni storiche raccolte e i racconti delle persone più
anziane del luogo, viene prodotto un particolare vino dolce, il
Vin Santo di Brognoligo" racconta l'enologo Michele Tessari,
titolare di Ca' Rugate cantina di Montecchia di Crosara in
provincia di Verona, che l'ha voluto riscoprire e produrre in
quantità limitata. "La tradizione vuole che l'uva messa a riposo
sia la garganega raccolta più tardivamente" prosegue Tessari
"dopo un periodo di appassimento di circa 3-4 mesi l'uva viene
pigiata, quindi trasferita ad affinare in piccole botti per un
periodo di 7 anni".
Nella storia locale, rammenta l'imprenditore agricolo "la
funzione del Vin Santo, talmente pregiato e raro, era
considerato moneta di scambio per i rinnovi delle locazioni
agrarie a San Martino come testimonia il libro dello storico
locale Massimiliano Bertolazzi". In quelle occasiono i fittavoli
pagavano, in litri di Vin Santo il rinnovo dell'affitto ai
proprietari dei terreni.
Inoltre, aggiunge Tessari "gli speziali, come erano chiamati i
farmacisti del tempo, lo suggerivano in apposite ricette come
ottimo ricostituente naturale per persone affette da carenze
vitaminiche".
La famiglia Tessari e Ca' Rugate vuole dare la possibilità,
anche a degustatori di altri luoghi, di conoscere questa
squisita "chicca" dell'enologia Veronese, "dando al paese di
Brognoligo, meritata visibilità nel panorama enologico italiano
e internazionale" conclude Michele Tessari.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA