Sulle dichiarazioni del Capo della
Protezione Civile Angelo Borrelli per l'avvio della 'fase 2',
Confindustria Veneto ritiene "non più procrastinabile l'apertura
delle aziende". Lo afferma il presidente Enrico Carraro. Gli gli
industriali veneti "stanno lavorando ad un progetto 'Fabbriche
Sicure', per rendere gli ambienti di lavoro luoghi di massima
tutela per la salute di dipendenti e collaboratori". Vanno
implementate le misure di sicurezza attiva e passiva, "ma si
deve prevedere di riaprire le produzioni senza indugi,
altrimenti si rischia di lasciare migliaia di aziende e
lavoratori sul lastrico. Serve poi un allargamento dei codici
Ateco, che consenta alle aziende che hanno mercato interno o
finalità di export, di riavviare le produzioni". "Gli
imprenditori - conclude - sono coscienti della gravità
dell'epidemia, ma oggi è un dovere per tutte le aziende che
possono lavorare in sicurezza non pesare sui bilanci dell'Inps
contribuendo con i dovuti versamenti ad alimentare i fondi già
al limite".
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