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Le tante Trevignano, quando la fede diventa superstizione

Le tante Trevignano, quando la fede diventa superstizione

In un libro una indagine tra "santi, veggenti e cialtroni"

ROMA, 26 aprile 2024, 10:00

di Manuela Tulli

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

Le presunte apparizioni della Madonna di Trevignano hanno fatto il giro del mondo. Ma sono centinaia le storie di presunti veggenti, di falsi miracoli e di 'santoni' che approfittano del loro carisma per ingannare le persone più fragili. Il fenomeno è al centro del libro "Il segno di Giona.
    Un viaggio tra santi, veggenti e cialtroni" del giornalista David Murgia per le edizioni 'Il Pellegrino'.
    Il "segno di Giona", secondo il Vangelo, è la caratteristica che permette di distinguere tra veri e falsi profeti. David Murgia, giornalista di Tv2000 che da anni indaga su questi fenomeni, presenta le storie di sedicenti veggenti che, approfittando della credulità delle persone, costruiscono inganni che lasciano ferite indelebili, soprattutto nei più fragili e disperati. Molte di queste storie sono raccolte nell'omonimo blog dell'autore ("Il segno di Giona"), che dà il titolo a questo testo suddiviso in tre parti, in cui si riprendono alcune delle vicende delle quali si è parlato in questi ultimi tempi, ad iniziare dal caso di Padre Pio di Roma.
    Non tutti coloro che in qualche modo sono attraversati da segni non spiegabili sono tuttavia dei truffatori. "Alcuni hanno corrisposto ai doni che venivano e vengono loro fatti con un'umiltà che lascia commossi. Esistono veggenti cialtroni, indubbiamente, ma ce ne sono altrettanti - dichiara l'autore - che permettono a tutti noi di continuare a sperare, grazie alla condivisione che fanno dei loro doni".
    È lo stesso Murgia a spiegare il senso del suo continuo indagare: "Nelle mie inchieste, una volta mi è capitato di conoscere una persona molto particolare. Una donna, di cultura media, che conosceva il 'veggente giusto per ogni occasione' lungo tutta la nostra Penisola. Nel senso che lei, così mi raccontava, per ogni tipo di problema sapeva a chi rivolgersi: se si trattava di una questione familiare c'era il guaritore in Umbria; se di salute, la veggente in Calabria; per le difficoltà economiche, poi, ecco il santone in Veneto. E quando le chiedevo se frequentasse anche la propria parrocchia, ridacchiando mi rispondeva che non aveva motivo di andarci, visto che lì non c'era nessuno che le potesse offrire lo stesso".
    Considerato che cresce di anno in anno l'interesse per il soprannaturale, e lo dimostrano le folle che seguono i sedicenti veggenti o santoni, compito della Chiesa è "riportare un po' di attenzione, e perché no, anche un po' di stupore, nei confronti del soprannaturale così da presentarlo in modo che sia comprensibile e accettabile per persone anche con prospettive diverse", conclude Murgia.
   

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