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Fase 2:pediatri V. d'Aosta, no a rientro anticipato a scuola

Fase 2:pediatri V. d'Aosta, no a rientro anticipato a scuola

"Poco utile e rischioso fare le cose in modo affrettato"

AOSTA, 14 maggio 2020, 14:55

Redazione ANSA

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    I pediatri di libera scelta della Valle d'Aosta si oppongono all'ipotesi di anticipo del rientro nelle scuole, a maggio e per tutto giugno, su cui sta lavorando la giunta regionale.
    "Ci siamo dichiarati in generale contrari a una ripresa anticipata, che non avesse le garanzie necessarie e che potrebbe esporre a rischio di creare situazioni difficili da controllare senza una preparazione adeguata", spiega il pediatra Fabio Bagnasco, uno dei referenti sindacali auditi oggi dalla quinta commissione del Consiglio regionale che si occupa di servizi sociali.

   "In linea di massima - aggiunge -, nel momento in cui siamo, per rischiare in un periodo in cui si fanno le cose affrettatamente, quando già la partenza a settembre prevede una serie di passaggi non indifferenti, sembrerebbe poco utile e rischioso". 

   Secondo Fabio Bagnasco, membro del comitato direttivo della Federazione italiana medici pediatri (Fimp) della Valle d’Aosta, "invece far partire i centri estivi con certe caratteristiche, facendo dei gruppi fissi e non un turn over come succedeva gli anni scorsi, all'aperto, e vedere eventualmente come struttura un po' sperimentale gli effetti che ha l'aggregazione, potrebbe essere utile" in vista della "riapertura delle scuole".
   Il fatto che in Valle d'Aosta le classi abbiano spesso meno di 20 alunni "può essere sicuramente un vantaggio - secondo Bagnasco - ma non vuol dire di per sé che ci si possa fidare a riprendere un'organizzazione precedente tout court". Quindi ricorda "il distanziamento, il discorso di abituare i bambini a una certa prassi che limiti i contatti diretti il più possibile. Sicuramente ci rendiamo conto che dal punto di vista di nido e scuola materna è una situazione veramente difficile, perché chiaramente i bambini non sono in grado di capire la necessità di limitare il contatto fisico che fa parte del loro modo di essere. Quindi lì sarà molto alla gestione e all'organizzazione dell'insegnante a non far pesare delle regole che siano innaturali ma nello stesso tempo a limitare i rischi di contatto".
   

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