/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Coletto, massima attenzione su violenza a operatori sanitari

Coletto, massima attenzione su violenza a operatori sanitari

"La regione Umbria presente nell'Osservatorio nazionale"

PERUGIA, 02 febbraio 2022, 17:09

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

La Regione Umbria monitora con attenzione il fenomeno della violenza contro gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie, ai quali ancora una volta, rivolgiamo l'invito a segnalare eventuali aggressioni, verbali o fisiche, ricevute durante la loro attività: così l'assessore alla Salute della Regione Umbria, Luca Coletto, a seguito degli episodi di pressioni subite e rese note da alcuni medici umbri negli ultimi giorni.
    "La Regione Umbria, che ha già redatto delle 'Linee di indirizzo regionali per la prevenzione, la segnalazione e gestione degli episodi di violenza a danno dell'operatore sanitario', è stata inserita con un suo referente, all'interno dell'Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio- sanitarie che sarà attivato dal Ministero della Salute in attuazione dell'articolo 2 della legge del 14 agosto 2020, n. 113 per monitorare gli episodi di violenza ai danni degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie, promuovere e monitorare studi ed analisi sul tema. Tra i componenti dell'Osservatorio vi sono otto rappresentanti delle Regioni - ha reso noto l'assessore - ed uno di questi è la dottoressa Laura Grasselli, che è stata designata e nominata in rappresentanza della Regione Umbria".
    "Contestualmente al percorso avviato dal ministero, a livello regionale - ha aggiunto - monitoriamo annualmente l'adesione ai contenuti delle Raccomandazioni per la sicurezza delle cure, tra cui la Raccomandazione numero 8 per prevenire gli atti di violenza a danno degli operatori sanitari e nell'anno 2021 si è diffusa anche una survey regionale alle aziende sanitarie per valutare l'implementazione delle Linee di indirizzo regionali per la prevenzione, la segnalazione e gestione degli episodi di violenza a danno dell'operatore sanitario. In pratica - ha spiegato Coletto - si monitorano i flussi riferibili ad episodi di violenza a danno degli operatori sanitari attraverso i dati delle segnalazioni di tipo volontario disponibili nel Sistema di Incident Reporting e i dati degli eventi sentinella, cioè eventi di particolare gravità, disponibili nel Sistema informativo Simes".
    "Il trend delle segnalazioni - ha riferito l'assessore, in una nota della Regione - è in crescita ormai dal 2015, anche se i dati fanno intuire che comunque esiste un fenomeno di sottosegnalazione. Ad ogni modo, grazie all'attività avviata nel biennio 2020/2021 sono pervenute 126 segnalazioni spontanee di aggressione a danno di operatore sanitario e cinque segnalazioni di eventi sentinella".
    "Gli operatori dei servizi sanitari - ha affermato l'assessore - da sempre sono particolarmente esposti al rischio di subire atti di violenza, da parte di utenti e dei familiari che accedono ai servizi. A seguito della pandemia però, si stanno trovando a gestire situazioni molto più delicate e problematiche, scaturite anche da una forma di malessere sociale, nonché di intolleranza verso le restrizioni e gli obblighi stabiliti a livello centrale per arginare la diffusione dell'infezione prodotta dal Covid.
    Non bisogna dimenticare comunque, che il personale sanitario è più esposto degli altri lavoratori ad episodi di violenza che, oltre ad essere a contatto diretto con il paziente, sono chiamate a gestire rapporti caratterizzati da una condizione di forte emotività da parte di soggetti che vivono uno stato di vulnerabilità e frustrazione. Il dolore, prognosi infauste, ambienti non familiari, alterazioni mentali e dell'umore legate a farmaci e alla progressione della malattia possono essere all'origine di comportamenti agitati e violenti e perdita di controllo".
    "Prevalentemente le segnalazioni pervenute sono rappresentate da aggressioni di tipo verbale, quindi a un linguaggio offensivo da parte dei pazienti o dei familiari che, in alcuni casi, si trasforma in un comportamento violento. A prescindere dalla natura e dalla gravità - ha concluso l'asessore - gli atteggiamenti violenti vanno segnalati visto che rappresentano un indicatore di rischio e vulnerabilità nell'ambiente di lavoro".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza