Oltre ai punti compresi
nell'ordine del giorno dei lavori odierni dell'Assemblea
legislativa, quattro consiglieri regionali hanno chiesto
l'ammissione di ulteriori mozioni con caratteristiche di
urgenza. In base al regolamento, per l'ammissione serviva una
maggioranza dei due terzi dei presenti e nessun atto l'ha
conseguita.
Si tratta - riferisce la Regione - di una mozione di
Bettarelli (Pd) chw chiedeva alla Giunta di "compiere tutti gli
atti necessari a favorire una decisione circa la realizzazione
della stazione Medioetruria, sulla base delle risultanze
tecnico-scientifiche del tavolo interistituzionale tra
ministero, Regione Umbria, Regione Toscana e Rfi, giungere a una
posizione condivisa con la Toscana e tenere costantemente
aggiornata l'Assemblea legislativa circa le evoluzioni e le
eventuali problematiche del procedimento in atto".
La mozione Porzi (Misto) chiedeva che "tutto il percorso
decisionale della riforma dell'organizzazione del sistema
scolastico e del dimensionamento della rete scolastica debba
essere considerato atto di alta programmazione e di competenza
dell'Assemblea legislativa, quindi riportato in capo all'organo
legislativo e non all'Esecutivo, organo composto anche da
persone nominate e non scelte dagli elettori e che, come dice la
parola stessa, non dovrebbe avere alcuna pretesa legislativa in
materia".
La mozione Puletti (Lega) di "promuovere con immediatezza, di
concerto con i rappresentanti regionali delle associazioni
venatorie, tutte le azioni e le interlocuzioni necessarie
affinché si possano scongiurare gli effetti negativi che, stante
la recente giurisprudenza amministrativa in materia,
l'applicazione integrale del regolamento europeo Reach
rischierebbe di generare su coloro che praticano attività
venatoria, esponendo i cacciatori al rischio di trovarsi
coinvolti, loro malgrado, in contenziosi di difficile soluzione
o al pagamento di pesanti sanzioni".
La mozione Mancini (Lega): "Sostenere in tutte le sedi
istituzionali la riattivazione del tribunale di Orvieto e delle
sezioni distaccate di Assisi, Città di Castello, Foligno, Gubbio
e Todi".
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