Il testo e l'articolato del
disegno di legge di iniziativa della Giunta regionale
concernente "Ulteriori modificazioni ed integrazioni alla legge
regionale '31/2013' (norme in materia di infrastrutture per le
telecomunicazioni), verrà rivisitato e modificato alla luce del
Decreto legislativo '207/2021 che attua la direttiva (Ue)
2018/1972 relativa al Codice europeo delle comunicazioni
elettroniche e che entrerà in vigore il prossimo 24 dicembr.
La decisione è stata annunciata nel corso della riunione di ieri
pomeriggio della Seconda commissione dell'Assemblea legislativa
dell'Umbria, presieduta da Valerio Mancini, dall'assessore
regionale Michele Fioroni al termine di una approfondita
disamina del testo legislativo, predisposto dalla Giunta,
preadottato lo scorso 12 maggio e già illustrato alla
commissione ad inizio dicembre.
Alla riunione hanno preso parte anche tecnici degli uffici
legislativi di Palazzo Cesaroni che hanno espresso osservazioni
tecnico-giuridiche sottolineando alcune criticità rispetto alla
semplificazione apportata alla legge originaria. Gli stessi
uffici hanno provveduto a trasmettere ai commissari anche una
accurata comparazione legislativa, in materia, con altre Regioni
italiane che hanno già legiferato in tal senso.
Prima di arrivare alla decisione condivisa della rivisitazione
del testo normativo, alcuni commissari (presidente Mancini, vice
presidente Bianconi, Paparelli e Rondini) avevano rimarcato
l'esigenza di rendere obbligatorio (e non facoltativo come
previsto nel Ddl) per i Comuni la predisposizione di un "piano
antenne", attenendosi alla loro pianificazione urbanistica ed ai
criteri nazionali e regionali in materia. Hanno anche espresso
l'importanza di un confronto normativo con altre leggi regionali
già in vigore.
L'assessore Fioroni, nel corso dei lavori, non ha mancato di
sottolineare come nella proposta legislativa della Giunta sia
stata prevista una semplificazione normativa ed amministrativa
di un settore importantissimo e strategico. "La nostra regione -
ha detto - ha urgentemente bisogno di strumenti normativi per
mettere in campo linee di azione previste dal Pnrr. L'Umbria
rimane l'unica regione in cui non è ancora partita la
sperimentazione del 5G che rappresenterà invece, per tutti, uno
strumento essenziale di crescita e di sviluppo".
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