E' stata "altissima, intorno al 95
per cento", in Umbria, secondo i sindacati, l'adesione allo
sciopero dei lavoratori Enel indetto da Filctem Cgil, Flaei Cisl
e Uiltec Uil, con iniziative in tutta Italia.
A Perugia l'appuntamento è stato in piazza Italia, con un
presidio a partire dalle ore 10,00, durante il quale i
lavoratori hanno ribadito il loro "secco no al piano industriale
e alla riorganizzazione presentata dall'azienda". Una
delegazione di lavoratori, dopo il presidio e gli interventi in
piazza, è stata ricevuta dal vicario del Prefetto.
"Lamentiamo la mancanza - hanno detto, fra l'altro, i
rappresentanti dei lavoratori - di investimenti seri da parte
dell'azienda. Gli interessi in gioco non sono solo quelli dei
lavoratori ma anche quelli di cittadini, utenti e servizi come
ospedali e scuole".
Dagli intervenuti è stato sottolineato il "gesto di
responsabilità dei lavoratori" che hanno aderito allo sciopero
con una partecipazione straordinaria". Nella regione sono circa
500 i lavoratori di Enel coinvolti dalla mobilitazione.
"Enel - hanno aggiunto i sindacalisti - deve essere la
protagonista nel nostro Paese per la transizione energetica e
digitale, l'elettrificazione dei consumi ed i progetti previsti,
finanziati anche con il Pnrr, che avranno un enorme impatto sui
suoi ricavi se il gruppo sarà capace di cogliere le sfide future
tramite gli investimenti sugli asset e sulle persone. Purtroppo,
però, quello che ci viene proposto è solo una mera
razionalizzazione degli investimenti, una contrazione dei costi
che avrà ripercussioni sugli standard di qualità e sicurezza e
soprattutto sull'occupazione".
"Con la mobilitazione - hanno spiegato i sindacati umbri -
abbiamo voluto richiamare le responsabilità della vigilanza,
della politica, del governo e del Parlamento che hanno deciso
questo assetto e questo sistema. Siamo soddisfatti dell'adesione
e della partecipazione al presidio".
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