Si chiama "Azzardo: non
chiamiamolo gioco" la mostra itinerante in esposizione fino al
29 febbraio nei locali della Fondazione Cassa di Risparmio di
Foligno "Casalini Medievali". Sono esposte una sessantina di
immagini umoristiche realizzate da 36 vignettisti italiani per
sensibilizzare la cittadinanza e visitatori sul tema del gioco
d'azzardo con l'obiettivo di intraprendere politiche attive per
contrastare il fenomeno.
L'iniziativa è promossa dal Comune in collaborazione con il
Centro per il trattamento del disturbo da gioco d'azzardo di
Foligno dell'Usl Umbria 2 e con la locale Fondazione Cassa di
Risparmio e l'apporto di cooperative del territorio. L'assessore
alle politiche sociali, Agostino Cetorelli, ha sottolineato, tra
l'altro, che il gioco d'azzardo "è un fenomeno che preoccupa
anche perché c'è una certa ritrosia a farlo emergere". Lucia
Coco, referente del centro per il trattamento del disturbo da
gioco d'azzardo di Foligno dell'Usl Umbria 2, ha messo in
evidenza che "bisogna sensibilizzare la popolazioen sul fatto
che il gioco d'azzardo non è un gioco. Il gioco è divertimento.
Il gioco d'azzardo è basato sul caso, non c'è una competenza".
In Umbria - ha detto la Coco - "ci sono 10mila giocatori
problematici. A Foligno nel 2023 abbiamo trattato 73 casi. Ma
c'è molto sommerso". E' stato ricordato che nel territorio
comunale di Foligno, nel 2019 sono stati giocati 68milioni di
euro. Monica Sassi, presidente della Fondazione Cassa di
Risparmio di Foligno, ha rilevato "l'importanza sociale di
queste iniziative. E' difficile uscire da queste situazioni e
bisogna fare sinergia tra i vari enti per accendere un faro su
questo fenomeno". Il sindaco di Foligno, Stefano Zuccarini, ha
parlato delle motivazioni che possono portare al gioco d'azzardo
"come noia, problemi personali e di identità. E' il caso, però,
di riflettere sul modo di intraprendere questa battaglia".
Durante la mostra ci sarà la possibilità per le scuole del
territorio di effettuare l'"Azzardometro", un breve questionario
anonimo, un mezzo di rilevazione dell'esperienza che i giovani
fanno del gioco d'azzardo e della loro percezione dei rischi e
delle problematiche ad esso connesse.
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