"Le imprese umbre hanno dimostrato
di saper contenere, con enormi sacrifici in termini conti
aziendali, l'impatto dei maxi aumenti dell'energia": a rilevarlo
è Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di commercio
dell'Umbria commentando i dati dell'analisi Movimprese nel terzo
trimestre dell'anno. "Il numero delle aziende attive è sceso ma
non come era legittimo temere di fronte al prezzo impazzito
dell'energia e agli altri rincari delle materie prime" aggiunge.
La Camera di commercio ricorda in una nota che il maxi aumento
delle bollette dell'energia, nel terzo trimestre 2022 ha toccato
il massimo agosto.
I dati Movimprese nel terzo trimestre in cui appunto la
questione bollette dell'energia è stata più grave, evidenziano
che le imprese attive in Umbria sono scese di 444 unità rispetto
allo stesso periodo precedente, considerato il prezzo dei maxi
rincari, e di 383 rispetto al terzo trimestre. Un dato
considerato importante, quello delle imprese attive, ossia
effettivamente operanti, perché - spiega la Camera di commercio
- magari le aziende non chiudono, cancellandosi dal registro
delle imprese, ma congelano la loro attività, nella speranza di
poterla riprendere in futuro.
Per Mencaroni "il fatto che, dopo aver tenuto botta fino al
secondo trimestre 2022, nel terzo trimestre si sia verificato un
incremento non trascurabile delle aziende che, magari non
chiudendo, hanno congelato la propria attività in attesa di
tempi migliori, è il segnale che non poche attività sono allo
stremo, perché i margini di profittabilità aziendale sono
davvero scesi al lumicino".
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