Ripartire dal 'Patto di Spello',
siglato lo scorso novembre dalle associazioni del settore
dell'eno-olioturismo, e subito un tavolo con i nuovi ministri
all'Agricoltura e al Turismo: sono queste le prime richieste
della Federazione nazionale delle Strade del vino, dell'olio e
dei sapori al neonato Governo, esprimendo anche "apprezzamento"
per l'istituzione del Ministero del Turismo.
Un plauso viene rivolto anche alle parole pronunciate dal
premier Mario Draghi, nei discorsi al Parlamento con cui ha
chiesto la fiducia, riguardanti questo comparto.
Il presidente della Federazione nazionale, l'umbro Paolo
Morbidoni, ritiene che sia strategico "valorizzare le competenze
maturate nei territori, sfruttare l'operatività di realtà già
costituite e rappresentative, di partenariati orizzontali, come
le Strade del Vino, dell'Olio e dei Sapori, ma non solo, per
spendere presto e bene le risorse che saranno disponibili,
sapendo che il turismo rurale ed enogastronomico rappresentano
una fondamentale risposta per creare occasioni di lavoro
qualificate, mantenere vitalità nelle campagne e nei borghi,
conservare il territorio e valorizzare la straordinaria
biodiversità di questo Paese".
Anche la nascita di un Ministero ad hoc, è certamente
un'opportunità da cogliere per la Federazione, con l'auspicio,
come spiega ancora Morbidoni, "che i tempi per renderlo
operativo, trasferendo le competenze dal Mibact, non siano
lunghi".
La Federazione delle Strade del Vino, dell'Olio e dei Sapori
d'Italia è quindi pronta a dare il suo contributo, "ripartendo
da dove il lavoro si era interrotto" commenta Morbidoni. "Subito
quindi - aggiunge - un tavolo di confronto con i nuovi ministri
Patuanelli e Garavaglia, insieme alle principali associazioni di
settore che si occupano di enoturismo, ripartendo così dal
'Patto di Spello', siglato lo scorso novembre dalla Federazione,
Città del Vino, Città dell'Olio, Movimento Turismo del Vino e
Movimento Turismo dell'Olio".
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