Dopo quello dedicata alle opere di
protezione, nuovo approfondimento in occasione della settimana
della Protezione civile che, oggi, vede anche lo svolgersi
della giornata internazionale della tutela dalle catastrofi
naturali. Questa volta l'attenzione si concentra sulle
previsioni.
I fenomeni atmosferici estremi, come ad esempio le piogge
torrenziali, rappresentano per la Protezione civile una sfida
cruciale. Per affrontarli nel migliore dei modi, essere in
possesso di previsioni meteo corrette e affidabili è di
importanza fondamentale. "Conoscendo in maniera dettagliata sia
le quantità delle precipitazioni, che la tempistica delle stesse
- spiega la direttrice dell'Ufficio provinciale meteorologia e
prevenzione valanghe, Michela Munari - le autorità competenti
possono attivarsi in maniera ottimale e programmare le misure e
gli interventi più adeguati. Anche nelle ultime settimane si è
avuta dimostrazione di quanto importante possa essere questa
attività". I modelli delle previsioni meteo sono sempre più
precisi, potendo contare su un numero notevole di dati
provenienti dalle stazioni di rilevamento presenti sul
territorio, e riescono a simulare le precipitazioni attese,
localizzandole anche dal punto di vista geografico. Oltre a ciò,
ovviamente, vi sono tutte le strumentazioni in grado di misurare
in tempo reale la quantità delle precipitazioni.
Fra i vari pericoli naturali, assume sempre più importanza
quello delle alluvioni. Si tratta di un mix piuttosto complesso
di intensità delle precipitazioni, concentrazione geografica e
temporale delle stesse, e limite delle nevicate. Per monitorare
costantemente la portata dei vari corsi d'acqua, dai fiumi ai
torrenti, l'Agenzia per la Protezione civile può contare su una
rete di 50 stazioni idrometriche sparse su tutto il territorio.
Le più importanti sono le 20 dislocate lungo i fiumi di maggiore
portata come Adige, Isarco e Rienza, mentre le altre 30
consentono di tenere sotto controllo l'andamento di torrenti e
corsi d'acqua secondari. "I dati raccolti - spiega il direttore
dell'Ufficio idrologia e dighe, Roberto Dinale - sono importanti
non solo per la gestione delle situazioni più critiche, ma anche
per una pianificazione corretta delle zone di pericolo e delle
opere di prevenzione".
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