"Troppi prodotti stranieri
diventano italiani varcando i nostri confini. Vogliamo una
giusta trasparenza rispetto a quelle che sono le informazioni
che devono essere date ai cittadini: per questo serve l'obbligo
di origine a livello europeo. Poi siano i cittadini a scegliere
con consapevolezza cosa acquistare". Così, in una nota, il
presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, in occasione della
manifestazione nazionale organizzata al valico del Brennero in
difesa del "Made in Italy".
"Sono preoccupanti gli arrivi di cosce di maiale dal Nord
Europa già pronte per essere lavorate e magari diventare
prosciutti venduti sul mercato con nomi del tipo 'nostrano' o
'di fattoria'. Ma c'è anche l'uva indiana diretta a Novara che
entra nel nostro Paese in confezioni che non rispettano le
normative e che dovranno dunque essere sostituite, con il dubbio
che possa essere cambiata. Emblematico pure il caso dei
preparati industriali a base di uova in arrivo dalla Polonia,
considerato che l'Italia è pienamente autosufficiente per il suo
fabbisogno nazionale", afferma il presidente di Coldiretti.
Secondo quanto riporta l'organizzazione, nella prima giornata
della mobilitazione sono state scoperte cosce di maiale danesi,
uva indiana, frutta sudafricana, preparati industriali a base di
uova fatti in Polonia, assieme a "un tir carico di grano senza
tracciabilità" e "formaggi con nome italiano fatti nel Nord
Europa".
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