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Dal nonno alla nipote volontari nella Casa di Madre Teresa

Dal nonno alla nipote volontari nella Casa di Madre Teresa

Dall'Alto Adige da tre generazioni in servizio a Calcutta

BOLZANO, 25 marzo 2024, 15:37

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Una sola famiglia e tre generazioni di volontari nella Casa dei morenti di Madre Teresa di Calcutta, in India. Si tratta della famiglia altoatesina Näckler, che da qualche anno torna nella metropoli indiana per occuparsi delle persone più povere al mondo.
    A dare inizio alla tradizione è stato Erich Näckler, soccorritore aereo di Nova Levante e membro fondatore dei Medici dell'Alto Adige per il Mondo, che nel marzo del 2003 si era recato per la prima volta a Calcutta per prestare servizio nella casa dei moribondi insieme a Norbert Pescosta, medico del reparto di ematologia dell'ospedale di Bolzano.
    Nel novembre dello stesso anno, sua moglie Margarethe Neulichedl, infermiera, lo ha seguito, per poi tornare a Calcutta a intervalli regolari. Ad accompagnarla il padre Karl, contadino di montagna di Nova Levante, che è stato in India nove volte per per aiutare le persone nella stessa struttura e per dare una mano in un orfanotrofio.
    Nel 2017, la nipote Anna Näckler ha raggiunto il nonno, la madre e la cugina Franziska per la sua prima missione in India.
    Quando poi Karl è morto, nel 2022, Anna ha deciso di seguire le sue orme, e nell'ottobre 2023 si è recata per la terza volta in India per assistere i malati e i moribondi in qualità di nuova associata Medici dell'Alto Adige per il Mondo.
    In ogni missione, i volontari hanno anche visitato anche le case di accoglienza per bambini di strada e disabili che l'ente benefici ha creato e che continuano a sostenere grazie all'aiuto della popolazione altoatesina.
    "Vediamo i Näckler non solo in India, ma anche qui in Alto Adige, dove aiutano i bisognosi del paese e gli immigrati a integrarsi nel paese attraverso la parrocchia, il negozio di abbigliamento e altre organizzazioni. Grazie famiglia Näckler", ha affermato il presidente dell'associazione, Toni Pizzecco, precisando che "lo fanno per profonda convinzione, per pura carità".
   

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