"In questa fase, in Italia abbiamo
una crescita a due facce, dove il manifatturiero consolida i
risultati del 2022 e anche il forte rimbalzo del 2021. Sono
soprattutto i servizi a dare la crescita e anche a contribuire,
più di altri settori, all'inflazione. È vero, abbiamo una
riduzione del tasso di inflazione, ma probabilmente il mondo dei
servizi, e in particolare il turismo, sarà l'ultima componente a
scendere verso una previsione poco sopra il 2% alla fine di
quest'anno". Così all'ANSA Gregorio De Felice, chief economist
di Intesa San Paolo, a margine dell'incontro "Energia,
industria, ambiente: il triangolo strategico del Mediterraneo"
per il Festival dell'Economia di Trento.
"Gli altri settori, a causa della debolezza della domanda
data dal rialzo dei tassi di interesse della Bce, stanno già
contribuendo in maniera forte a una riduzione della dinamica dei
prezzi. Pensiamo ai livelli del prezzo del gas naturale con i 25
euro per Megawattora: un anno fa eravamo a 250. Questo dà un
grande beneficio alle imprese e anche in termini di potere di
acquisto per le famiglie, visto il calo delle bollette",
conclude De Felice.
"Da una nostra indagine, di Intesa Sanpaolo, vediamo che il
70% delle imprese italiane sta ripensando le proprie catene del
valore, nella direzione di accorciarle. Costerà qualcosa in più,
ma gli imprenditori vogliono la sicurezza di quelle componenti,
e quindi guardano a Paesi più vicini, tornando verso l'Europa e
verso il Mediterraneo", ha detto Gregorio De Felice.
Nel Mediterraneo, ha detto De Felice, "passa il 30% del
commercio mondiale di petrolio e gas" e "si concentra il 27% del
traffico marittimo di container".
Per quanto riguarda i rapporti con il Mediterraneo, ha
aggiunto De Felice, "le imprese possono andare per conto loro,
ma se ci fosse una benedizione non solo dei governi, ma anche
dell'Europa, sarebbe molto meglio".
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