Riprendendo le fila di un
percorso iniziato in occasione della giornata della memoria del
2020, Trento ha posato le sue prime due pietre d'inciampo a
ricordo di due concittadini. Albino Nichelatti, nato a Trento
nel 1880 morì a Mauthausen il 24 aprile del 1945, pochi giorni
prima che i carri armati americani liberassero i sopravvissuti
del lager. Era un detenuto politico: da tecnico della Todt,
aveva infatti sottratto i disegni delle fortificazioni della
linea gotica per aiutare la Resistenza partigiana e gli alleati.
Arturo Tomasi, nato nel 1912, arrestato nel 1943 e deportato a
Flossenbürg, a ingrossare le fila dei lavoratori forzati delle
fabbriche del Reich, riuscì miracolosamente a sopravvivere alla
prigionia e a tornare a casa.
Nella cerimonia a palazzo Geremia sono intervenuti il sindaco
Franco Ianeselli, il direttore della Fondazione museo storico
del Trentino Giuseppe Ferrandi, i famigliari di Albino
Nichelatti e Arturo Tomasi e Eva Frizzi del progetto "Promemoria
Auschwitz.EU- Il viaggio della memoria" promosso da Arci del
Trentino e Deina Trentino, con il sostegno della Provincia
autonoma di Trento. Le pietre d'inciampo in memoria di
Nichelatti e Tomasi sono state posizionate in via San Martino 59
e in corso Alpini 11.
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