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Gas: a Piombino riunita Rete anti-rigassificatori e depositi

Gas: a Piombino riunita Rete anti-rigassificatori e depositi

Sindaco: 'Ricorriamo a Tar, sì Giani a vaglio di magistratura'

FIRENZE, 19 novembre 2022, 19:46

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Avviata questo pomeriggio all'Hotel Centrale di Piombino (Livorno) l'assemblea nazionale della Rete contro i rigassificatori e depositi Gnl che intende proporre una manifestazione da tenersi a Roma i primi mesi del 2023. L'iniziativa riunisce i Comitati che, in più parti di Italia, dicono 'no' a impianti considerati invasivi del territorio e non sostenibili dalla popolazione e dall'ambiente.
    Invitati a collegarsi con l'iniziativa numerosi territori italiani nei quali sono previsti nuovi rigassificatori o depositi di gas liquefatto o in cui sono già operanti, tra questi Agrigento, Siracusa, Gioia Tauro, Trieste, Panigaglia, Ancona, Falconara, Pescara, Portoscuso, Brindisi, Ravenna, Livorno, La Spezia, Rovigo.
    Tra i primi interventi quello del sindaco di Piombino, Francesco Ferrari, che ha ribadito di non essere "contrario ai rigassificatori, ma sono contrario al rigassificatore per numerose ragioni tecniche. Il fatto che i cittadini di Piombino siano stati dichiarati Nimby da buona parte dei media nazionali sono convinto che sia una cosa ingiusta e ingrata nei confronti di un paese che, invece, tanto ha dato negli anni all'Italia. È ingiusta anche perché non si è voluto approfondire le diversità tra i vari progetti come Ravenna, dove ci sono ragione tecniche e logistiche completamente diverse". Ferrari ha sottolineato l'intenzione del Comune di depositare ricorso al Tar del Lazio.
    "Lo depositeremo all'inizio della prossima settimana perché riteniamo che l'autorizzazione firmata dal commissario Giani sia un'autorizzazione che meriti il vaglio della magistratura, vogliamo che la magistrature si pronunci perché riteniamo che l'autorizzazione abbia molti vizi sia nel merito che nella procedura". Tra gli interventi anche quello di una rappresentante delle famiglie delle vittime della strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009 che ha detto "il gas è morte e non potete permettere che vi mettano una fabbrica di morte in casa".
   

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