Firenze rende omaggio al regista
fiorentino Corso Salani undici anni dopo la sua scomparsa.
Appuntamento il 19 ottobre al Cinema Stensen (ore 20.30) con
l'evento 'Tracce di Corso Salani', a cui interverranno, oltre ai
parenti e agli amici, Gregorio Paonessa (produttore
cinematografico di Vivo Film) e Monica Rametta (storica
cosceneggiatrice di molti film di Salani). Nel corso della
serata saranno proiettati due suoi lavori: il corto Tracce e il
mediometraggio Mirna, suo ultimo film.
Autore e regista indipendente dotato di grande sensibilità,
tra gli autori più originali del panorama italiano e antesignano
del genere docufiction, con la sua macchina da presa indagava
l'animo umano e la realtà circostante intrecciando spesso
riferimenti autobiografici. Un'importanza centrale nel suo
cinema è quello della donna. La figura femminile, per lui, ha
sempre rappresentato uno degli aspetti tematici della sua
filmografia.
Salani era nato a Firenze il 9 settembre 1961. Si era
diplomato nel 1984 all'Istituto di scienze cinematografiche
della stessa città. Particolarmente significativo il suo ricordo
della Firenze del tempo in un'intervista rilasciata proprio alla
Fondazione Stensen: "A Firenze negli anni Ottanta c'era una
grandissima vitalità tra i giovani, che si esprimeva spesso in
esperienze velleitarie, certo, ma era il sintomo inequivocabile
di una voglia di fare e di rinnovamento che poi ha pian piano
abbandonato la città. Prima il punk e poi la new wave avevano
dato una scossa molto forte alla creatività musicale. E poi
c'erano i locali: l'Universale, il Tenax, dove per un certo
periodo lavorai come facchino, il Banana Moon all'arco di San
Pierino, la Rockteca di Settignano. Forse il lascito più
importante di quegli anni per molti della mia generazione è
stato riuscire a realizzare nella vita qualcosa in cui
credevamo, e che spesso era l'opposto di quello a cui le nostre
famiglie volevano destinarci".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA