ROMA - Revenge movie, film di formazione e sicuramente di
relazioni tra padre e figlio, 'Il ladro di giorni' è un po'
tutto questo e ci ricorda inevitabilmente racconti simili.
Firmato da Guido Lombardi e tratto dal suo romanzo omonimo
(Feltrinelli), il film passato oggi alla Festa del Cinema di
Roma all'interno del concorso ufficiale, parte tra le montagne
del Trentino.
Qui Salvo (Augusto Zazzaro), undici anni, vive con gli zii, la
mamma infatti è morta. Il giorno della sua prima comunione,
mentre gioca a pallone con gli amici, compare inaspettatamente,
a bordo campo un uomo che scoprirà essere suo padre Vincenzo
(Riccardo Scamarcio). Salvo non lo vede da troppo tempo per
riconoscerlo subito, sette anni, ovvero da quando due
carabinieri lo avevano portato via dalla loro casa in Puglia.
Ora Vincenzo, appena uscito di prigione, ha deciso di
trascorrere qualche giorno con il figlio e parte con lui verso
il sud. Il ragazzino è diffidente e curioso verso questo padre
dai modi spicci e armato di pistola. Ma durante questo viaggio
lungo l'Italia Salvo imparerà a conoscere suo padre e ad essere
meno diffidente e, allo stesso tempo, Vincenzo a provare affetto
per questo figlio mai davvero vissuto.
Nel personaggio del film - prodotto da Indigo Film, Bronx Film
con Rai Cinema e Minerva Pictures Group con il sostegno di ben
tre film commission (Trentino, Campania e Apulia) - spiega
Scamarcio, "mi riconosco poco. Leggendo il copione ho subito
pensato al film di Zeffirelli, 'Il campione', dove c'è appunto
il rapporto tra un boxeur e un bambino. Comunque - aggiunge
l'attore - il mio personaggio non è certo uno stratega, ma mi
ricorda piuttosto un po' un uomo degli anni Cinquanta, un uomo
alla fine molto semplice". E ancora Scamarcio non parla che bene
del talentoso coprotagonista: "Antonio è uno che impara
tantissimo e, dopo un po', diventa come il tuo clone, imita
vezzi e abitudini. Il rapporto tra Salvo e Vincenzo è fatto più
dalle cose che non si dicono".
Per il regista, nato a Napoli nel 1975 e che ha collaborato, tra
gli altri, con Abel Ferrara e Paolo Sorrentino, "è chiaro che
Salvo subisce la fascinazione del padre. Quando entra nella sua
vita Vincenzo, pur di essere amato, inizia ad imitarlo, ma tutto
questo non ha nulla a che fare con un'educazione criminale, alla
Gomorra". E ancora Lombardi: "Quando ero piccolo a scuola il
primo della classe alla lavagna metteva una linea che divideva
buoni e cattivi: mi hanno sempre interessato le ragioni del
superamento di quella linea". Nel cast del film anche Massimo
Popolizio, Giorgio Careccia, Vanessa Scalera, Carlo Cerciello e
Rosa Diletta.
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