MILANO, 26 MAG - Un "vero polo
industriale" che a regime arriverà a produrre 800mila mascherine
al giorno e a lavorare su otto "macchinari tecnologicamente
avanzati" saranno 320 detenuti delle carceri di Bollate,
Rebibbia e Salerno. E' il progetto '#ricuciamo', nato da una
partnership fra il Commissario straordinario per l'emergenza
Covid e il Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria del
Ministero della Giustizia e che è stato presentato oggi nel
carcere milanese di Bollate, dove sono già arrivate le prime due
macchine. Nasce così, come ha spiegato il capo del Dap
BernardoPetralia, "un sito di produzione di eccellenza
concertificazioni di qualità" e grazie al quale "ogni
macchinarioarriverà a produrre 100mila mascherine al giorno".
Macchinariche, tra l'altro, in futuro, a seconda delle
necessità, potrannoanche essere riconvertiti per altre
produzioni. Nelle tre case di reclusione, ha chiarito Ernesto
Somma,responsabile del team 'riconversione incentivi' del
Commissarioper l'emergenza, prendono forma, dunque, "dei veri
repartiindustriali per una produzione efficiente di mascherine e
quindidalle tre carceri verrà fornito un contributo al Paese".
Solo a Bollate, dove in totale ci saranno 4 macchine (lealtre 4
negli altri due penitenziari) e si produrranno fino a400mila
mascherine al giorno, saranno inizialmente impegnati allavoro
"89 detenuti", come ha raccontato la direttrice
CosimaBuccoliero, che ha accompagnato Petralia e Somma a
visitare ilcapannone dove si trovano le prime due macchine per
laproduzione. Un progetto, quello presentato oggi, portato
avantiassieme anche ad alcuni partner privati.
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