Un malese ha vinto oggi la
prima battaglia legale nel Paese contro le leggi islamiche che
vietano i rapporti sessuali tra gay. Si tratta di un verdetto
"storico" secondo gli attivisti gay della Malaysia, che
rappresenta un passo avanti "monumentale" nella lotta alla
persecuzione della comunità Lgbt.
L'uomo, di cui non è stata resa nota l'identità, era stato
accusato da un tribunale islamico nel 2019 di avere cercato di
"fare sesso contro l'ordine della natura".
In Malaysia i tribunali islamici si occupano di alcune
questioni riguardanti i cittadini musulmani (circa il 60% della
popolazione) e le leggi della sharia vengono stabilite dai
singoli Stati. Nel caso specifico, l'uomo era stato giudicato da
un tribunale dello Stato di Selangor, che vieta il sesso gay.
Tuttavia, le leggi locali non possono entrare in conflitto
con la legislazione federale e la sodomia seppure è un reato a
livello nazionale, raramente viene perseguita.
Nella sua sentenza, l'Alta Corte del Paese si è quindi
schierata a favore dell'uomo che ha presentato il ricorso,
stabilendo che la legge in questione dello Stato di Selangor è
illegale.
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