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Dopo il matrimonio, il remake Usa è femmina

Dopo il matrimonio, il remake Usa è femmina

Moore e Williams protagoniste rivisitazione del film di Bier

ROMA, 25 maggio 2020, 15:06

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Ci voleva coraggio nel fare un remake di 'Dopo il matrimonio', film che ha portato la regista danese Susanne Bier alla nomination all'Oscar nel 2007. Coraggio perché quello della Bier era ed è un film perfetto, un vero capolavoro con un impianto drammaturgico originale e tragico che non perde un colpo. A mettere le mani a questa impresa quattordici anni dopo è stato, lasciando lo stesso titolo ma cambiando il genere dei protagonisti e declinando così tutto al femminile, Bart Freundlich, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense.
    Il film, distribuito da Lucky Red e dal 30 maggio disponibile su MioCinema.it e su Sky Primafila, racconta sempre la stessa grande storia d'amore, ma soprattutto in questa nuova versione il grande coraggio di due donne diverse quanto simili.
    La prima, Theresa Young (Julianne Moore), è una manager di successo sposata con un artista, Oscar Carlson (Billy Crudup), da cui ha avuto due gemelli e che sta preparando il matrimonio dell'amata figlia del marito, Grace (Abby Quinn); l'altra, Isabel (Michelle Williams), è invece un'idealista, una donna sola che ha dedicato tutta la vita a un orfanotrofio in India ormai privo di fondi.
    Quest'ultima arrivata dall'India a New York è invitata al matrimonio da Theresa che, tra l'altro, sembra già pronta a staccare un cospicuo assegno per il suo amato orfanotrofio. Non solo, nel segno di un passato dei protagonisti che torna con grande forza, si scoprirà che Isabel conosce bene il marito di Theresa e che tutti quei personaggi riuniti non a caso in quel matrimonio sono lì per adempiere a un destino necessario.
   
   

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