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In cdm dl taglia-bollette, torna indennità quarantena. Tridico, equiparata a malattia, 900 milioni di risorse

In cdm dl taglia-bollette, torna indennità quarantena. Tridico, equiparata a malattia, 900 milioni di risorse

Deputati della Lega quasi per metà assenti nell'Aula della Camera al voto finale sul dl green pass bis

MILANO, 22 settembre 2021, 12:29

Redazione ANSA

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Un tampone in una foto di archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA

Un tampone in una foto di archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA
Un tampone in una foto di archivio - RIPRODUZIONE RISERVATA

La quarantena dei lavoratori che hanno avuto un contatto con un contagiato sarà equiparata alla malattia anche per il 2021. Lo conferma il presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, in una intervista a Rainews24 sottolineando che per la misura valida fino alla fine dell'anno dovrebbero essere stanziati 900 milioni. La prosecuzione della misura anche per quest'anno dovrebbe essere decisa dal Consiglio dei ministri.

Un argine contro il caro-energia, che rischia di abbattersi sui consumatori dal 1 ottobre. E il ritorno della quarantena equiparata alla malattia e quindi pagata dall'Inps. Recuperando dai fondi anti-Covid inutilizzati il governo punta a varare nel Consiglio dei ministri un decreto taglia-bollette, che dovrebbe ospitare anche il rifinanziamento per circa 900 milioni dell'indennità di quarantena. Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, si era impegnato già a fine agosto a trovare rimedio per evitare che i lavoratori costretti alla quarantena per contatti con un positivo Covid si ritrovassero anche con un taglio dello stipendio perché messi in aspettativa o in sospensione dal lavoro non retribuita. La misura, introdotta a inizio pandemia e finanziata nel 2020 con 663 milioni, non era stata rinnovata per il 2021, salvo per i lavoratori fragili (con una copertura di 282 milioni). Ma ora si lavora per inserirla nel nuovo decreto, mentre sarebbe ancora in fase di valutazione il rifinanziamento del congedo al 50% per i genitori con i figli in Dad, chiesto dal ministro per la Famiglia Elena Bonetti. Le risorse per l'indennità di quarantena, circa 900 milioni, emergerebbero dai risparmi sugli aiuti anti-Covid, in particolare dal tiraggio inferiore alle attese dei contributi a fondo perduto alle imprese, che andranno a costituire la gran parte della copertura anche per l'intervento sulle bollette che dovrebbe aggirarsi tra i 3 e i 4 miliardi. Una quota, circa 800 milioni, dovrebbe arrivare, come già accaduto con l'intervento di luglio, dal gettito delle aste per le quote di CO2. "Sulle tasche dei cittadini non devono pesare costi come quelli degli aumenti in bolletta", ha assicurato il ministro Luigi Di Maio, confermando che la riunione del governo di domani darà il via libera al decreto. Le soluzioni per calmierare le bollette di luce e gas, che dal 1 ottobre subirebbero rincari del 40% e del 30% sono ancora in via di limatura ma dovrebbero passare per un abbattimento temporaneo, fino al 31 dicembre, degli oneri di sistema. Dovrebbe anche essere rafforzato il bonus energia - che interessa i nuclei con Isee fino a 8.265 euro, le famiglie numerose (con più di 3 figli a carico) con Isee non superiore a 20.000 euro e i titolari di reddito e pensione di cittadinanza - ampliando la platea dei beneficiari o irrobustendo lo sconto. Non sembra invece che possa arrivare, almeno per ora, un intervento sull'Iva, perorato dalla Lega di Matteo Salvini. Mentre l'Italia, dopo altri Paesi come la Spagna o la Francia, si sta muovendo in autonomia per evitare le maxi-bollette, il tema dell'aumento dei prezzi dell'energia è sul tavolo della Commissione europea: alla riunione informale dei ministri dell'Energia in Slovenia "la maggior parte dei ministri ha espresso preoccupazione per l'evoluzione dei prezzi in tutta l'Unione europea e ha sostenuto l'idea di una risposta" comune, ha detto la viceministra spagnola per la transizione ecologica, Teresa Ribera, spiegando che "il commissario ha concluso il dibattito facendo sapere che stanno lavorando alla preparazione di proposte per opzioni flessibili per affrontare la questione a livello europeo" che "saranno rese note nelle prossime settimane".

Via libera dell'Aula della Camera al decreto legge green pass bis, che contiene anche le misure relative alla riapertura di scuole e università 'in presenza', riservando l'eventuale 'dad' solamente a singole istituzioni scolastiche (o alle zone 'rosse') e all'obbligo di certificazione verde sui mezzi di trasporto. I voti a favore sul provvedimento, che va convertito entro il 5 ottobre e va al Senato, sono stati 335, 51 i no e tre astenuti. Deputati della Lega quasi per metà assenti nell'Aula della Camera al voto finale sul dl green pass bis. Dai tabulati si evince che solo 69 deputati del Carroccio su un totale di 132 hanno partecipato alla votazione. Gli assenti ingiustificati erano 51 mentre 12 erano in missione. Bassa anche la partecipazione al voto di Fi: hanno votato in 46 su 73, il 56%.

"Il voto della Lega a questo dl sarà favorevole. Speriamo di tornare presto alla vita normale. Nessuno ha piacere di vessare i cittadini. Il green pass serve per riattivare l'economia. Tra chi vuole il green pass anche per andare in bagno e chi cita il nazismo c'è la via del buon senso". Lo dice nell'Aula della Camera Massimiliano Panizzut della Lega in dichiarazione di voto sul dl Green pass. "La Lega vigilerà e proporrà modifiche non per partito preso e per scontro ma per riuscire a 'rivedere le stelle', conclude.

Intanto Matteo Salvini torna sulle assenze in Aula. "I parlamentari sono liberi di esserci o no. Ognuno è libero di agire secondo coscienza, siamo in democrazia e non in un regime". Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini commentando le assenze dei deputati leghisti di ieri alla Camera durante il voto di fiducia sul decreto Green pass bis. Ieri solo 80 voti favorevoli alla fiducia sul green pass bis, ben 52 assenti di cui 41 ingiustificati. L'ennesimo passaggio parlamentare conferma il malessere che il via libera al certificato verde sta provocando all'interno del partito di Matteo Salvini.

 

 

Intanto il presidente del Consiglio regionale della Lombardia Alessandro Fermi lascia Forza Italia per aderire alla Lega. Con lui danno l'addio al partito di Silvio Berlusconi per approdare al Carroccio anche il consigliere regionale lombardo, Mauro Piazza, presidente della commissione regionale Autonomia, e Daniele Nava, ex presidente della provincia di Lecco e sottosegretario della giunta Maroni. L'annuncio dei nuovi ingressi è arrivato durante una conferenza a Milano con il leader della Lega Matteo Salvini.

In questo periodo "non entrano nella Lega solo due consiglieri regionali, un sottosegretario ma alcune centinaia di amministratori locali che per me valgono più di deputati, senatori e ambasciatori".

Nei prossimi giorni entreranno in Lega alcuni parlamentari di diversi partiti, non solo di centrodestra".

 

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