"Chiudere i territori e le
attività produttive come la ristorazione nelle tre giornate in
cui la massima solidarietà e il senso di affratellamento trovano
coronamento, e decidere già da oggi che in quei giorni non ci si
debba spostare nemmeno di poco, lo trovo un atto quasi
criminale". Lo ha detto il presidente facente funzioni della
Regione Nino Spirlì in riferimento al Dpcm presentato ieri dal
premier Conte.
"Vuol dire - ha aggiunto Spirlì - che vogliamo fare abbassare
definitivamente le saracinesche ad attività in grado in quei
periodi di fare un po' di cassa. E' la dimostrazione ormai
acclarata di un Governo che non ascolta le Regioni e i territori
e che soprattutto si chiude intorno a decisioni già prese,
presentate poi in conferenza Stato-Regioni già blindate".
Per Spirlì "il Governo è tetragono a qualsiasi
disponibilità. Diventa inutile a questo punto continuare a far
lavorare le Regioni, che sono il bastione sui territori, quando
il Governo ha deciso in modo così ottuso. Un Natale così duro e
difficile forse l'Italia non se lo merita. Però è già deciso e
ci sembra quindi inutile pensare di poter avere con loro un
confronto. Bisogna fare capire in tutti i modi che i territori,
soprattutto i nostri, hanno delle esigenze che non sono solo
quelle delle grandi città".
Alla domanda su eventuali suoi contatti con il fondatore di
Emergency, Gino Strada, impegnato in Calabria nel contrasto alla
pandemia Covid 19, il presidente facente funzioni ha tagliato
corto: "di strada ne faccio tanta ogni giorno: 130 chilometri
all'andata e altrettanti al ritorno. Mi basta quello".
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