L'ambasciatore d'Italia,
Fabrizio Lucentini, ed il console generale di Buenos Aires,
Carmelo Barbera, hanno presieduto oggi la commemorazione del 25
aprile in Argentina, a cui sono intervenuti, fra gli altri,
rappresentanti dell'associazionismo italiano e un folto gruppo
di allievi delle scuole dove si insegna la lingua di Dante,
sottolineando che questo paese sudamericano vanta la più grande
comunità italiana all'estero.
La cerimonia è avvenuta su Plaza Italia, area dove si erge
una grande statua di Giuseppe Garibaldi a cavallo. con
l'esecuzione degli inni nazionali argentino e italiano, e la
deposizione di un omaggio floreale.
Prendendo la parola, l'ambasciatore Lucentini ha riproposto
una frase di Piero Calamandrei, pronunciata il 25 aprile del
2023 dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che
invita i giovani a visitare, anche solo con il pensiero, i
luoghi fra le montagne dove i partigiani hanno lottato, sono
stati incarcerati o torturati, e sono morti, "perché là è nata
la nostra Costituzione".
"La lotta per la liberazione - ha poi detto Lucentini - non
fu solo riscatto del passato. ma soprattutto un progetto per il
futuro. Fu in quegli anni di lotta e resistenza che si fondò la
nostra repubblica".
Da parte sua il console Barbera ha sottolineato che la
Giornata della Liberazione ha un significato profondo di lotta
per la libertà, di affrancamento dal dramma della guerra, dalle
cui conseguenze tragiche tanti si allontanarono, emigrando anche
in questo paese, cogliendo opportunità e onorandole con il loro
lavoro e il loro sacrificio".
Una giornata, ha poi detto, che "con il suo significato
profondo di liberazione dalla dittatura e di avvio del percorso
democratico, continua ad ispirarci e ad accompagnarci con
intatto il suo valore a ben 79 anni di distanza".
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