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L'ambasciata d'Itala a Tokyo compie 60 anni

L'ambasciata d'Itala a Tokyo compie 60 anni

Nella residenza un'importante collezione d'arte moderna italiana

ROMA, 23 aprile 2024, 11:23

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Era il 23 aprile del 1964 quando a Tokyo fu posta la prima pietra della Residenza dell'ambasciatore d'Italia in Giappone. Un edificio storico, di cui oggi si celebrano i 60 anni dalla realizzazione, creato da due architetti uno italiano Pierfrancesco Borghese e il giapponese Masachika Murata. Gli arredi della Residenza sono stati curati dall'architetto Chiara Briganti che ha accostato mobili e oggetti del settecento, preferibilmente toscani, con opere d'arte e di grafica contemporanei. L'edificio che racchiude opere di maestri dell'arte astratta informale italiana come Fontana, Castellani, Burri, Dorazio, Turcato, i fratelli Pomodoro, Perilli, Novelli, Scialoja, Maselli, rappresenta un museo d'arte italiana in Giappone. Molte infatti le opere uniche eseguite dagli artisti proprio per la residenza italiana, come la grande parete di bronzo di Arnaldo Pomodoro o la tela di Giulio Turcato. Il giardino su cui si aprono le sale dell'ambasciata risale al 1600 ed è rimasto da allora immodificato. Disegnato dall'abate buddista Osho Takuan, è uno dei più nobili ed antichi giardini di Tokyo già esistente all'inizio dell'epoca Tokugawa (1603-1867) quando il centro del governo effettivo del Paese venne spostato da Kyoto ad Edo (l'attuale Tokyo). Della sua antichità sono testimonianza gli alberi secolari, fra cui alcuni maestosi gingko, il laghetto contornato da piccole colline, le grandi lanterne in pietra ("ishidoro"). Su una delle collinette sorge un antico tempietto con il suo "torii" in pietra che probabilmente risale alle origini del giardino stesso. E' proprio in questo giardino che nel 1703 si consumò un evento storico per il Giappone, il suicidio rituale di dieci dei 47 Samurai di Ako al servizio di Asano Naganori (1667-1701), la cui storia per vendicare la morte del proprio signore è rievocata da uno dei più noti drammi del teatro "kabuki", il "Chūshingura".
    Per celebrare l'anniversario l'ambasciata ha pubblicato su X un post che propone una visita virtuale, guidata dall'ambasciatore Gianluigi Benedetti, nella residenza.
   

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