(ANSA) - SARAJEVO, 05 GIU - Un ampio e variegato programma,
ad ampia visibilità mediatica, ha caratterizzato le celebrazioni
della Festa della Repubblica italiana in Bosnia-Erzegovina (BiH)
organizzate dall'Ambasciata d'Italia a Sarajevo. Il 1 giugno è
stata inaugurata la mostra 'La mossa del cavallo', presso la
Galleria nazionale della Bosnia-Erzegovina, a cura dell'artista
Luigi Ballarin. Come ha spiegato l'Ambasciatore Marco Di Ruzza,
"con la sua storia professionale e personale, che ondeggia tra
Venezia e Istanbul, Ballarin e' interprete raffinato ed
intelligente di quel meraviglioso intreccio culturale che
caratterizza i rapporti tra l'Oriente e l'Occidente. Nulla di
più adatto ad esaltare il respiro poliedrico, multiculturale e
pluriconfessionale che connota Sarajevo e la sua storia: un
valore prezioso, che va tutelato e ulteriormente consolidato, a
maggior ragione nell'ambito del percorso di integrazione europea
della Bosnia-Erzegovina".
Nella mattinata del 2 giugno l'Ambasciatore ha celebrato la
Festa della Repubblica insieme al contingente militare italiano
a Camp Butmir, dove sono acquartierate le missioni Eufor-Althea
e Nato. Nel corso della cerimonia, è stato sottolineato
l'impegno delle forze armate italiane a preservare un ambiente
sicuro e protetto a tutela delle istituzioni, delle imprese e
dei cittadini della Bosnia-Erzegovina, nonché a coadiuvare il
cammino di ancoraggio euro-atlantico del Paese balcanico.
Nel pomeriggio, si è svolto un Ricevimento presso la Casa delle
Forze Armate di BiH (Dom Armije) con oltre di 400 ospiti,
espressione delle istituzioni del Paese, della collettività
internazionale, delle comunità degli italiani, del mondo delle
imprese e di varie articolazioni della società locale.
Nell'occasione, è stata presentata la mostra 'Roma eterna
evoluzione', valorizzando la candidatura ad ospitare EXPO 2030.
Nel ricordare che il 2023 segna anche il trentesimo
anniversario dell'avvio delle relazioni diplomatiche tra
l'Italia e la Bosnia-Erzegovina, l'Ambasciatore Di Ruzza ha
sottolineato come dal voto del referendum del 2 giugno 1946
discenda anche la scelta dell'integrazione euro-atlantica,
autentica bussola della politica estera italiana. Riferendosi
alla situazione interna della BiH, Di Ruzza ha invitato i leader
politici a cogliere quanto più possibile l'attimo propizio
rappresentato dalla concessione al Paese dello status di
candidato all'adesione all'Ue, per portare avanti con impegno e
senso di responsabilità l'agenda delle riforme di cui il Paese
ha maggiormente bisogno per crescere, stabilizzarsi ed avanzare
lungo il cammino europeo.
L'Ambasciatore ha poi enfatizzato gli eccellenti rapporti tra
l'Italia e la Bosnia-Erzegovina, richiamandone vari aspetti
particolarmente qualificanti: dalla dimensione economica
("L'Italia è tra i principali partner commerciali della BiH,
vanta su questo mercato un'ampia rete di aziende, che producono
12.000 posti di lavoro), alla sfera culturale, particolarmente
efficace anche per il suo potere aggregante a sostegno dei
processi di riconciliazione (ricordato l'impegno dell'Ambasciata
a favore del progetto del Museo di arte contemporanea 'Ars
Aevi', disegnato da Renzo Piano, e il concerto del Maestro
Riccardo Muti, celebrativo dei Cento Anni della Filarmonica di
Sarajevo, in programma in autunno); dai progetti della
Cooperazione allo Sviluppo, alla presenza della società civile
italiana, ai militari in servizio nel Paese, specie nella
missione Eufor ("rivolgo loro un pensiero di stima e
gratitudine").
Il 3 giugno, per la prima volta, le celebrazioni della festa
Nazionale sono state portate anche a Tuzla ("citta' - ha
spiegato l'Ambasciatore - dove batte un grande cuore italiano e
alla quale era legatissimo anche Alexander Langer, che ne ha
ricevuto la cittadinanza onoraria postuma per il suo impegno di
pace nei Balcani") in abbinamento ad un evento celebrativo dei
trent'anni dell'"Associazione dei cittadini di origine italiana
Rino Zandonai". Presente alla manifestazione anche il nuovo
Sindaco di Tuzla, Zijad Lugavic. Inaugurata nell'occasione la
mostra 'Forme scultoree' dell'artista Leonardo Lebenicnik, che
ben simboleggia l'ormai secolare storia delle relazioni
simbiotiche tra il Trentino e il territorio di Tuzla.
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