In occasione della settimana della
cucina italiana nel mondo, organizzata ogni anno dalla rete
diplomatico-consolare del Ministero degli affari Esteri e della
Cooperazione Internazionale della Repubblica Italiana,
l'Ambasciata d'Italia a Niamey ospita la prima edizione di
Master Chef Niger, dedicato agli allievi della scuola di
formazione professionale in ristorazione e servizi alberghieri
AACCES. Gli studenti, dopo aver ricevuto una formazione
specifica da parte dello Chef Marco Ferrari arrivato per
l'occasione dall'Italia, presenteranno i loro piatti a una
giuria presieduta dal Ministro della Cultura, del Turismo e
dell'Artigianato, SEM Mohamed Hamid. Tra gli altri membri della
giuria, l'Ambasciatrice d'Italia a Niamey, Emilia Gatto, la
direttrice della scuola AACCES, Stephanie Cahn, M. Alphadi e la
Chef Hadiza Pianeti, proprietaria del celebre ristorante le
Sloughi.
"La formazione dei giovani e delle giovani è la chiave di
volta per lo sviluppo economico del Paese - ha affermato
l'ambasciatrice - Con questa iniziativa, l'Italia sostiene la
formazione professionale a tutto tondo, per permettere ai
giovani nigerini di costruire il proprio futuro. La cucina
genuina e con prodotti di qualità fa parte dell'identità
culturale di un popolo ed è un volano di crescita per lo
sviluppo di un territorio. A questo tema dedichiamo anche la
conferenza che si terrà il 26 novembre alle ore 11.30 presso
l'Università Abdou Moumouni di Niamey, del prof. Lorenzo
Kihlgren Grandi sul tema 'Il marketing territoriale per la
gastronomia : strategie e pratiche delle città italiane'" .
Chef Marco Ferrari, arrivato da Roma per la settimana della
cucina italiana, ha iniziato il suo percorso professionale nel
1998 e nel corso degli anni ha collaborato con numerosi chef,
tra cui Monica Bianchessi "La cucina è una materia fatta di
tante materie che non si finisce mai di studiare, sperimentare e
creare", spiega.
La Cucina Italiana affonda le sue radici in alimenti semplici e
genuini e dal 21 al 28 novembre l'Epicerie du Levant dedicherà
un corner ai prodotti italiani d'eccellenza. "Quando si sceglie
un prodotto Made in Italy bisogna evitare l'Italian sounding,
spesso diffuso anche a queste latitudini, e controllare
l'etichetta per essere sicuri di cosa si acquista" ha ricordato
l'Ambasciatrice Gatto.
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