"No alle liberalizzazioni
selvagge, sì alle riforme condivise incentrate su
digitalizzazione, qualità e valorizzazione delle competenze": è
la posizione espressa dai presidenti di Radio Taxi Bolzano
(Claudio Dal Gobbo), Radio Taxi Merano (Jordan Nushev) e Smart
Taxi Merano (Marcello Gavioli), che hanno colto l'occasione del
fermo dei taxi proclamato a livello nazionale per illustrare i
motivi di una vertenza che dura ininterrottamente dal 2011 ad
oggi e ruota attorno alle proposte di liberalizzazione del
settore.
In Alto Adige ci sono circa 100 tassisti, di cui 50 a
Bolzano, 30 a Merano, 9 a Bressanone e alcuni operatori nei
centri più piccoli come Vipiteno: una flotta che, è stato detto,
"nei periodi più duri della pandemia, oltre a veder ridotta
pesantemente l'attività per la mancanza di turisti, si è
prodigata per offrire ai residenti un servizio complementare,
rispetto ai mezzi pubblici, in quel momento soggetti a forti
limitazioni".
"Vogliamo ribadire - hanno detto i presidenti dei tre
organismi di rappresentanza, coordinati da Cna Fita Taxi Alto
Adige - che il tassista è un piccolo imprenditore, un artigiano,
un professionista del suo settore, visto che, previa formazione
ed esami, consegue la qualifica di conducente professionale di
trasporto persone. Il tassista opera attraverso una licenza del
proprio comune svolgendo un servizio di interesse pubblico
secondo regole e tariffe definite dall'ente che rilascia le
licenze, ovvero il comune. Non si può delegare questo servizio
all'improvvisazione e alla deregolamentazione, non bastano auto
e patente per essere un tassista e offrire un servizio di
qualità".
Da questa consapevolezza, spiega una nota, nascono le due
proposte che, negli ultimi mesi, i tassisti hanno illustrato
all'assessorato provinciale alla mobilità ed alla Camera di
commercio. Innanzi tutto, "inserire anche il servizio Taxi e
l'intera flotta di quasi 100 veicoli nell'applicazione e nel
sito Südtirol Mobil - Alto Adige Mobilità della Provincia con un
sistema di smistamento geolocalizzato delle chiamate". Poi, "far
valere le competenze primarie dell'Alto Adige in tema di
formazione professionale per rendere più elevati i requisiti per
l'accesso alla professione di conducente trasporto persone, in
modo da garantire servizi di qualità ai cittadini ed ai
turisti".
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