"La situazione sollecita le
autorità di governo e quelle di controllo del mercato a dotarsi
con urgenza di conoscenze e di strumenti nuovi per assolvere ai
loro compiti, nonché di condividerli tra tutte le istituzioni",
afferma il presidente della Consob. Che avverte: "in assenza di
nuove norme il mercato prenderebbe sempre più la guida del
sistema economico e della distribuzione del reddito, ignorando
la storia dei suoi fallimenti; ma anche la politica economica
ignorerebbe i suoi, che potrebbero aumentare se non provvedesse
a risolvere l'inquadramento delle cryptocurrency nell'assetto
istituzionale".
Secondo Savona, "si deve essere coscienti che si è aperto
un enorme contenzioso tra grossi interessi in gioco già
maturati, la cui soluzione richiederebbe lungimiranza e una
comune volontà da parte dei titolari del capitale, del lavoro e
delle istituzioni pubbliche"- "Forse - prosegue - mancano
economisti e legislatori a livello di quelli che", nel corso del
XX secolo, "seppero trasmettere i risultati della loro
intuizioni alla politica". In assenza di "questa felice
congiunzione, i politici continuerebbero a ignorare come
funziona veramente l'economia con le crypto, fonte di squilibri
di cui patirà l'"uomo della strada".
Savona individua le ragioni della mancata regolamentazione
delle criptovalute in "un'insufficiente comprensione del
fenomeno", nella "pretesa di proteggere l'ordinamento vigente"
ma anche nello "spessore di interessi che si è formato in difesa
dello strumento virtuale". "I ritardi decisionali - afferma -
sono in buona parte legati alle implicazioni sul futuro delle
banche dovute alla diffusione delle crypto e alla concorrenza a
esse mossa dalle piattaforme tecnologiche, le cui enormi
possibilità di espansione sono agevolate dalla maggiore
efficienza ed efficacia, ma limitate dalle incertezze sugli
sbocchi normativi per la loro operatività".
"Le preoccupazioni sul futuro delle banche che ritardano le
scelte delle pubbliche autorità hanno fondamento solo nella loro
impreparazione ad affrontare gli sviluppi del Fintech e del
DeFi, ma trovano una qualche giustificazione nel ritardo con cui
viene definito lo scenario legislativo in cui dovranno
muoversi". In ogni caso, sottolinea Savona, "le banche si devono
preparare a svolgere i servizi in forme almeno pari
all'efficienza ed efficacia di quelli offerti dalle piattaforme
tecnologiche".
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