Piazza Affari resta pesante assieme
alle altre Borse europee in una seduta contrassegnata dai timori
sulla situazione in Cina, dove crescono le proteste popolari
contro le politiche restrittive in materia di Covid. I rischi
per la stabilità e la crescita di Pechino affossano anche il
petrolio, in calo di oltre il 2%, con il wti scambiato a 74,5
dollari al barile e il brent a 81,5 dollari.
Milano cede l'1,2%, sui minimi di giornata, maglia nera in
Europa davanti a Francoforte (-0,9%), Parigi (-0,8%) e Londra
(-0,4%). Negativi anche i future su Wall Street, con i
principali indici che cedono poco più di mezzo punto
percentuale. Vendite sui titoli di Stato, con il rendimento del
Btp in rialzo di 10 punti base, al 3,94%, e lo spread con il
Bund che si apre di 7 punti, a quota 194 punti base. Poco mosso
il gas (-0,7% a 123,5 euro al megawattora ad Amsterdam), che
recupera parte delle perdite subite nella prima parte di seduta.
Sui listini azionari soffrono i titoli del comparto
energetico, in scia al prezzo del petrolio, e quelli
dell'immobiliare. A Milano guidano i ribassi Saipem (-4%),
Tenaris (-3,6%), Eni (-2,3%). Male anche Azimut, Stm e A2A,
tutte in calo del 2%, e l'Enel (-1,9%), in una seduta fiacca per
le utilities. debole Tim (-0,7%) con le indiscrezioni di stampa
relative a un'archiviazione definitiva dell'accordo con Cdp
sulla rete, poco mossa Bper (-0,3%) dopo l'intesa con Gardant
sugli npl.
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