Piazza Affari tiene in una giornata
segnata dalla chiara debolezza del prezzo del petrolio, che ha
ceduto fino a punte di quasi il 4%: l'indice Ftse Mib ha chiuso
in aumento dello 0,53% a 25.490 punti, l'Ftse All share in
rialzo dello 0,50% a quota 28.017.
Milano si è mossa sulla stessa linea dei mercati azionari del
Vecchio continente, con Londra che ha concluso in crescita dello
0,26%, Parigi in rialzo finale dello 0,33% e Francoforte
positiva dello 0,88%. Seduta poco mossa anche per lo spread tra
Btp e Bund, con una chiusura a 105 punti e un rendimento del
prodotto del Tesoro allo 0,55%, ai minimi da metà febbraio.
Un segnale quello dei titoli di Stato, oltre alle trimestrali
del settore, che ha aiutato le banche: Fineco è stato il gruppo
migliore tra quelli a elevata capitalizzazione di Piazza Affari
con un aumento finale del 3,2% a 15,4 euro, seguito da Banco Bpm
in crescita del 2,2%. Acquisti anche su Mediobanca (+1,1%) e
Monte dei Paschi (+1%) con Unicredit in rialzo dello 0,2%.
Chiusura positiva per Intesa Sanpaolo dopo i conti: il titolo ha
segnato un aumento finale dello 0,5% a quota 2,34 euro. Unica
eccezione Carige, che ha accusato un altro scivolone: il titolo
della banca ligure, nella giornata dell'annuncio della vendita
delle sue quote di Bankitalia, ha accusato un calo del 6,7%
sotto quota un euro.
Negli altri settori, prosegue la corsa di Stellantis in aumento
finale del 2,2% a 17,4 euro, con Ferrari positiva dell'1,5%.
Bene anche i farmaceutici (Diasorin +2,1%, Recordati +1,3%).
Qualche vendita invece su Atlantia dopo i conti (-1,1%), su
Tenaris (-1,3%) e su Buzzi, che ha ceduto un punto percentuale e
mezzo.
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