Il 'Nabucco' che andrà in scena
sabato 6 agosto all'Arena di Verona sarà un evento speciale:
Anna Pirozzi festeggerà la centesima recita di Abigaille. Un
traguardo prestigioso per il soprano napoletano, nei panni della
figlia del re di Babilonia, sul palcoscenico del più grande
teatro aperto del mondo, dove va in scena il 98/o Festival
lirico. Un'edizione che, seppure con la limitazione del pubblico
a 6.000 spettatori, ha segnato la ripartenza del mondo
dell'opera.
"Ho sofferto particolarmente lo stop per la pandemia -
confida Anna Pirozzi - come tutti, però io l'ho vissuta male,
lontano dalla lirica e dell'opera. Perché amo l'opera, anche
quando non lavoro vado a sentire i colleghi e questa lunga
interruzione dalle scene è stata una sofferenza. Ma l'abbiamo
superata, finalmente. Sono felice di essere tornata, alla grande
con le mie cento Abigaille". "Le serate - aggiunge la cantante -
sono sempre speciali, ma il 6 agosto sarà davvero particolare
per la mia centesima Abigaille. Raggiungerò questa quota
importante, proprio all'Arena, e sono molto soddisfatta".
Un'Abigaille inserita nel nuovo allestimento areniano del
"kolossal" verdiano, sotto la direzione del maestro Daniel Oren
e con la collaborazione del Museo Nazionale dell'Ebraismo
Italiano e della Shoah.
"L'opera è infatti ambientata negli anni della seconda
guerra mondiale, durante la deportazione degli ebrei. In questa
Abigaille ci sono la grinta, la sicurezza tecnica anche un po'
di carattere dell'artista. "Cerco sempre le indicazioni del
compositore, però c'è anche molta Anna, sicuramente" osserva il
soprano. "Cantare all'Arena di Verona - prosegue - è una
grandissima emozione, sempre. Peccato che quest'anno ci sono
meno spettatori del solito, per modo di dire, perché sono
seimila, ma quando applaudono è veramente una sensazione
straordinaria".
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