Le fake news, la fama effimera, una
società legata alla dittatura del denaro. Aspetti del mondo di
oggi, che ritroviamo perfettamente descritti in Illusioni
perdute, uno dei capolavori (pubblicato dal 1837 e il 1843 in
tre parti) di Honoré de Balzac, all'interno della sua Commedia
umana. Un regista versatile e sensibile come Xavier Giannoli,
concentrandosi sulla seconda parte, ne firma l'adattamento, in
un film, che dopo il debutto in concorso alla Mostra
Internazionale del Cinema di Venezia, arriva in sala con I
Wonder Pictures e Unipol Biografilm Collection, dal 23 dicembre
a Roma, Milano, Torino, Bologna e dal 30 in tutta Italia.
Protagonista un attore in ascesa, il 24enne Benjamin Voisin,
in un super cast che comprende Xavier Dolan, Gerard Depardieu,
Cécile De France, Vincent Lacoste, Salomé Dewaels. "Balzac 200
anni fa è riuscito a dipingere la società e a comprenderla. Ha
capito che il denaro sarebbe diventato una nuova religione
travolgendo tutto e i meccanismi con i quali si fabbricano e
diffondono le notizie false - commenta Voisin in Italia per il
lancio del film e ricevere a Firenze il premio La foglia d'oro
per il talento emergente di France Odeon -. Giannoli ha fatto un
lavoro straordinario nel dare una vibrazione contemporanea alla
storia. Attraverso il prisma di un'epoca si racconta il nostro
mondo".
Il racconto ruota intorno a Lucien (Voisin), giovane poeta di
provincia che sogna la gloria artistica. L'incontro con
l'affascinante e nobile Louise de Bargeton (de France), pronta a
fargli da mecenate, lo spinge a cercare fortuna a Parigi. Ben
presto però le sue illusioni vanno in pezzi. Lo aiuta a
rialzarsi lo scaltro Etienne Lousteau (Lacoste), introducendolo
in un mondo del giornalismo al prezzo del miglior offerente. Il
poeta idealista grazie alla sua penna sferzante si mette in
luce. Ma tanto la fama può essere improvvisa, quanto può essere
facile perdere il favore dei potenti… Una caduta, che ricorda
anche la velocità con la quale sul web si possano alimentare le
gogne mediatiche: "Penso che se Balzac vivesse nella nostra
società, ci prenderebbe molto in giro per i social" osserva
Voisin.
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