E' il primo Premio Strega de La nave
di Teseo, a 5 anni dalla nascita della casa editrice, quello
vinto da Sandro Veronesi con 'Il colibrì'. Un enorme risultato e
un momento speciale anche per l'editore del libro? "Certamente
c'è grande gioia e soddisfazione. Però con il pensiero rivolto a
tre amici della Nave che hanno creduto in questa avventura e
che non ci sono più e che amavano Sandro Veronesi: parlo di una
straordinaria editrice, Nicki Fasquelle, prima lettrice di
Veronesi, che ebbe il merito di portare da Grasset Caos Calmo
nel 2006, moglie di Jean Claude Fasquelle. Ovviamente Umberto
Eco e infine Sergio Claudio Perroni che di Sandro fu amico,
agente e editor. In questo momento di gioia, per Sandro e la
casa editrice, una dedica speciale a loro. E poi ai miei
genitori che hanno vissuto i mesi di incubazione della scelta
radicale di fondare una nuova casa editrice", dice all'ANSA
Elisabetta Sgarbi, direttore generale de La Nave di Teseo e
Baldini+Castoldi. "Sandro ha scritto un capolavoro. Glielo dissi
appena lessi il romanzo. Questo premio è il giusto
riconoscimento a un libro straordinario e coraggioso, che parla
di dolore, ma anche di come nel dolore fiorisca il desiderio e
la vita. Ha scritto un romanzo per un largo pubblico ma intenso,
di una intensità a volte insostenibile, struggente. Come
raramente accade nei romanzi", sottolinea la Sgarbi che è stata
ringraziata da Veronesi in una lunga dedica al suo secondo
Premio Strega, dopo quello del 2006 con 'Caos calmo', in cui ha
ricordato anche la generosità di Umberto Eco. E' il secondo
Strega per Veronesi. Prima d'ora solo a Volponi era successo di
vincere due volte il Premio. E' una vittoria che vale di più?
"Sandro scrive un romanzo ogni 5 anni, non è uno scrittore
seriale. Ogni romanzo è una vita, cinque anni cambiano non solo
lo scrittore ma il mondo intorno a lui. Il colibrì - uscito 15
anni dopo Caos Calmo - appare in un mondo molto diverso e anche
Sandro lo è. In questo senso ho trovato giusto che si
presentasse al Premio, e che lo vincesse. Lo Strega è un Premio
ai libri, non all'autore. E questo libro lo meritava, senza
dubbio".
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