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Confini invisibili nelle città neoliberiste

Confini invisibili nelle città neoliberiste

Comunità liminali e pratiche di resistenza

ROMA, 06 aprile 2024, 18:56

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

MICHELE SORICE, ANDREA VOLTERRANI E MARIA CRISTINA ANTONUCCI, CONFINI INVISIBILI. COMUNITÀ LIMINALI E PRATICHE DI RESISTENZA NELLA CITTÀ NEOLIBERISTA. (MELTEMI, PP 246, EURO 20). È uscito per Meltemi editore il nuovo volume di Michele Sorice, Andrea Volterrani e Maria Cristina Antonucci, dal titolo Confini invisibili. Comunità liminali e pratiche di resistenza nella città neoliberista. Nel contesto della città neoliberista, la dimensione dell'estrazione di valore dagli spazi urbani si è ormai affermata mediante pratiche di rigenerazione urbana. Queste ultime sono rivolte a valorizzare, con finalità prevalentemente economiche, gli spazi rigenerati, spesso spingendo al di fuori comunità e individui che non possono pagare i costi di una abitazione o un'attività in questi contesti così rinnovati. Tuttavia, molti spazi urbani appaiono caratterizzati dalla condizione di liminalità: essere sulla soglia di una trasformazione, fisica, economica e sociale, che sembra non arrivare mai, anche per ridotto interesse da parte del regime urbano di investimento sulla rigenerazione. Si tratta di pezzi di periferie, ma anche di zone centrali, in cui l'avvicendarsi di gruppi, interventi, pratiche di partecipazione si agglomerano dal basso, cercando di rigenerare spazi comuni con risorse ad alta intensità di capitale umano e relazionale.
    Le diverse e plurali comunità che coesistono in queste aree liminali delle città sono caratterizzate da un insieme complesso di pratiche sociali e mediali che ne modificano continuamente le identità, che pongono ulteriormente in luce il carattere di questi "spazi liminali": essere al confine tra due spazi, fisici e sociali, dominanti, senza far pienamente parte di nessuno dei due. Così in queste aree urbane non vi sono confini spaziali chiari, né pratiche intrecciate con le aspettative sociali, le routine e le norme e ogni forma e intervento di rigenerazione si affida ai modelli di partecipazione ibridi (on site e digitali) realizzati, in corso di realizzazione e ipotizzati dagli attori sociali, secondo geometrie variabili di intervento con soggetti istituzionali, associativi, civici e di terzo settore.
    Il testo, sulla scorta di una robusta prospettiva teorica sulla città neoliberista, sugli spazi liminali e sulle pratiche di partecipazione, si propone di indagare anche in termini empirici le pratiche trasformative delle comunità liminali nelle 14 città metropolitane italiane, con specifici casi di studio. Punti di comunità negli spazi dismessi da mercati rionali, media civici locali in aree urbane critiche, consorzi destinati allo sviluppo locale di comunità, orti urbani auto-gestiti, meanwhile e temporary use of space a natura creativa e culturale, festival diffusi di street art in parchi perirubani, centri culturali e sociali, portinerie di quartiere come avamposti comunitari, organizzazioni di volontariato che piantumano alberi in periferia, reti di comunità per la ricucitura estetica ed etica dei quartieri, officine per la formazione alla bioedilizia in spazi recuperati, strutture ex psichiatriche che si aprono alla città con esperienze di condivisione musicale, fondazioni di comunità per il recupero urbano e sociale di aree cittadine popolano la realtà delle 14 città metropolitane italiane indagate. Da queste tracce sviluppate in contesti liminali è possibile vedere come la dimensione sociale e relazionale della rigenerazione urbana sviluppi esperienze significative e ricche tanto per gli spazi urbani quanto per le comunità che li animano. Michele Sorice è professore ordinario di Sociologia dei processi culturali e comunicativi al Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale, Sapienza Università di Roma.
    Andrea Volterrani è professore associato di Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l'Università degli Studi di Roma Tor Vergata. Maria Cristina Antonucci è ricercatrice in Scienze sociali presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche - Irpps e insegna in convenzione Comunicazione politica presso il Dipartimento Saras, Sapienza Università di Roma.
   

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