La vita di Carlo Olmo dalla sua
nascita (negli anni '60) ai tempi della pandemia di Covid-19
(2020 anno durante il quale il protagonista interverrà
attivamente aiutando la popolazione in difficoltà): al via le
riprese di "Lupo Bianco", con Remo Girone e Sebastiano Somma,
per la regia di Tony Gangitano, che andranno avanti fino al 30
giugno. Il film, interamente realizzato a Vercelli, città di
Santhia, narra le gesta del filantropo vercellese Carlo Olmo,
insignito, lo scorso ottobre, dell'onorificenza di Cavaliere
'Bianco' al merito della Repubblica Italiana.
Nel cast Sebastiano Somma, Remo Girone, Morgana Forcella,
Guia Jelo, Shi Yang Shi, Francesca Rettondini, Rosario Petix,
Vincent Riotta. Sceneggiatura di Stephanie Beatrice Genova e
Alessandro Ferrara, musiche di Serena Rubini, Francesco Cilione,
Silva Poy, Marco Giva. Il film è prodotto dalla CinemaSet di
Antonio Chiaramonte.
"Dopo la frenata Covid del 2020 siamo tornati a girare in
Italia" - afferma il produttore Antonio Chiaramonte, presidente
di CinemaSet, componente del comitato tecnico scientifico del
Miur per i progetti cinematografici inerenti alla legalità a
scopo educativo e didattico. "Abbiamo una serie di produzioni da
realizzare entro il 2023 grazie alla società cinematografica
CinemaSet, ben sette opere, che grazie al sostegno del
Patrocinio del Miur, sono da riprendere e finalizzare, per poter
proiettare ai giovani studenti di tutta Italia (medie e
superiori), film a scopo educativo e didattico per tematiche
sociali sulla legalità".
Carlo, un bambino di sette anni, è una maschera di dolore,
ridotto pelle e ossa, con i lineamenti segnati dalle violenze
subite: abbandonato dalla madre naturale a pochi giorni dalla
nascita, trascorre i primi anni di vita all'interno di un
orfanotrofio, un luogo oscuro che come un rovo di spine lo
avvinghia e lo trascina in un ventre nero di violenze di ogni
genere, compreso gli abusi sessuali. Dopo tutto quel dolore
sembra arrivare uno spiraglio di luce in fondo al tunnel, un
distinto signore entrato nell'orfanotrofio lo sceglie in mezzo
agli altri bambini, perché rimane accecato dai suoi occhi
profondamente tristi.
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