"Mia figlia ha salvato la vita sua
e di suo figlio quando è scappata il 2 luglio. L'abbiamo dovuta
nascondere fuori provincia, portava la parrucca. Mio marito è
intervenuto per difenderla, come per tutta la vita ha fatto con
la sua famiglia". Parla così Marta Criscuolo, la madre di
Lavinia Limido, la 37enne sfregiata ieri Varese a coltellate
dall'ex marito Marco Manfrinati, ex avvocato di 40 anni, che ha
poi aggredito e ucciso l'ex suocero Fabio Limido, 71 anni,
intervenuto per difendere la figlia
Manfrinati è a processo per stalking a Varese nei confronti
della ex e della madre di lei (udienza il 5 giugno) e da parte
della famiglia Limido ci sono tante denunce a suo carico, tra
cui una a Busto Arsizio (Varese) per la quale il procuratore ha
chiesto l'archiviazione. "Ha tagliato le gomme delle nostre
auto, ha sfondato il lunotto, ha danneggiato il cancello di casa
- prosegue Criscuolo - C'è una Ctu di uno psichiatra che dice
che Manfrinati non era pericoloso, che era socialmente ben
inserito",. L'uomo, lo dice la madre di Lavinia, almeno da un
anno tormentava tutta la famiglia. Tanto da arrivare ad
insultare e irridere la donna dopo averle massacrato la figlia e
ucciso il marito.
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