Il racconto autobiografico di
Vincenzo Rabito, che si definiva scrittore "inalfabeto" e ha
inventato una lingua originale e "irregolare", diventa un'opera
teatrale dopo essere stato un caso letterario. Il figlio
Giovanni ha curato il secondo libro del padre, "Romanzo della
vita passata", e ora ne ha ricavato un testo che dal 30 novembre
al 4 dicembre sarà rappresentato a Catania dal Centro teatrale
siciliano (Cts) nella sala di Fabbricateatro in via Caronda.
Il secondo libro di Vincenzo Rabito, pubblicato di recente da
Einaudi, nasce dal ritrovamento di un dattiloscritto di 1486
pagine. Questa seconda autobiografia ripercorre le tappe della
prima raccontata in "Terra matta" (da cui è stato ricavato un
film) e l'arricchisce di episodi e particolari su una vita
intrecciata con le tappe cruciali della storia italiana del
Novecento.
La parte diventata un testo scenico è quella del capitolo che
Vincenzo Rabito aveva dedicato alla "Crante querra" alla quale
aveva partecipato. Sono cinque i capitoli che saranno messi in
scena (uno per ogni serata) dagli attori Graziana Maniscalco,
Pietro Montandon, Matilde Piana, Emauela Muni con il
coordinamento di Nino Romeo.
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