Trenta giorni per evitare il
disimpegno di circa 400 milioni del Fondo per lo sviluppo e la
coesione. Il governo Schifani è in pressing su Roma per cercare
di non perdere queste risorse (termine 31 dicembre) con
l'obiettivo di riprogrammarle per aiutare imprese e famiglie
soffocate dal caro bollette. Si tratta di fondi per i quali non
ci sono obbligazioni giuridicamente vincolanti perché i progetti
sui quali erano stati appostati si sono bloccati per svariati
motivi: problemi burocratici, aggiornamento dei prezzi rispetto
alle previsioni, lungaggini amministrative. La questione è in
mano al ministro Raffaele Fitto.
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