Un flash mob per dire no al razzismo e a ogni forma di
violenza. Protagonista è stata l'Amministrazione comunale di
Gibellina che, in un periodo nel quale, in alcune parti del
mondo, si stanno verificando gravi gesti di violenza e di
soprusi nei confronti dei più deboli (in particolare nei
confronti di uomini e di donne di colore), ha scelto lo scenario
de "La città di Tebe" di Pietro Consagra per "gridare" il no a
violenza e razzismo. Dalla città d'arte contemporanea l'appello
del sindaco Salvatore Sutera, degli assessori Tanino Bonifacio,
Daniela Pirrello e Gianluca Navarra e del Presidente del
consiglio comunale Vito Bonanno, affinché non avvengano più
fatti incresciosi come quello di qualche giorno fa in America.
"Non potevamo tacere su questo nuovo razzismo strisciante - ha
detto il sindaco Salvatore Sutera - l'arte di Gibellina è
l'espressione umana di tutti i popoli del mondo e proprio da qui
si innalza il nostro grido contro ogni forma di violenza".
L'arte, dunque, strumento di pace e integrazione, come
conferma anche l'assessore alla cultura, Tanino Bonifacio: "La
nostra città oggi è un laboratorio di idee nel quale si
esperisce il fare arte come incontro delle identità umane e
culturali diverse. Oggi Gibellina racconta all'umanità che solo
la conoscenza, l'arte e la cultura sono i grandi strumenti di
crescita umana e sociale per combattere la follia della violenza
e del razzismo".
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