/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Musica: 11 minuti applausi per Parsifal al Massimo Palermo

Musica: 11 minuti applausi per Parsifal al Massimo Palermo

Successo per opera Wagner diretta da Meir Wellber con regia Vick

PALERMO, 27 gennaio 2020, 12:30

Redazione ANSA

ANSACheck

Una scena di Parsifal - RIPRODUZIONE RISERVATA

Una scena di Parsifal - RIPRODUZIONE RISERVATA
Una scena di Parsifal - RIPRODUZIONE RISERVATA

Successo indiscusso ieri sera al Teatro Massimo di Palermo per l'inaugurazione della Stagione 2020 con "Parsifal" di Richard Wagner, salutata da 11 minuti di applausi convinti. Per la prima volta a Palermo, l'orchestra è salita sul palcoscenico per i ringraziamenti, capeggiata dal direttore Omer Meir Wellber, che ha duramente lavorato con i musicisti, ottenendo quella luminosità che desiderava, e la giusta drammaticità, soprattutto nella sezione degli archi.
    Nel primo minuto di spettacolo il regista Graham Vick coglie al cuore il significato del Parsifal, secondo Wagner: siamo in un teatro nudo, sul fondo le pareti formano un'abside, e sulla scena inclinata i cavalieri del Graal si inginocchiano. Ecco l'incipit del rito, perché la vera chiesa del compositore di Lipsia è il teatro, e lo spettacolo stesso è un rito e lì risiede tutta la speranza di salvezza. Poi Vick inscena un vero teatro di guerra e i cavalieri sono marines, con tute mimetiche, armati fino ai denti, in un territorio ostile confinante con il deserto, e siamo in Medio Oriente, con le donne interamente coperte di nero. Immagini ormai consuete, ché il mondo non ha mai smesso di fare guerra, ma Vick tiene il passo delle cinque ore di spettacolo, con mano ferma e con coraggio, come quando in mezzo ai cavalieri-soldati schierati, avanza Amfortas con un mantello rosso, e la corona di spine, come in una via crucis del primo cavaliere che è plasmato sulla figura di Cristo. Osa troppo? Forse, ma questo ha una sua coerenza, mentre le bellissime immagini in controluce, dietro un sipario bianco, nel III atto, raccontano la disperata via che deve ricondurre Parsifal al Monsalvat, dopo avere riconquistato la lancia che ferì Gesù al costato. Lì ci sono soldati che sgozzano donne e angeli che sparano ai fanciulli. Qui la coerenza se ne va, ma l'effetto ricercato era quello di un pugno allo stomaco per dar forza al finale dove i fiori della nuova primavera sono i bambini, il nostro futuro, quelli che veramente vanno salvati. Uno sforzo grandioso ricompensato dagli applausi, soprattutto per il Gurnemanz di John Relyea, il Parsifal di Julian Hubbard, che solo all'ultimo ha sostituito il titolare, Kundry di Catherine Hunold, impegnata nella scena della seduzione di Parsifal, dove Wagner anticipa Freud, e naturalmente l'israeliano Meir Wellber. E' passato inosservato un albero spoglio che Vick mette nel primo e nel terzo atto, quello è l'albero di "Aspettando Godot" di Beckett e ancora aspettiamo, secondo il regista, un Dio che metta fine a tutte le violenze.
    Si replica fino al 2 febbraio.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza