"Piuttosto che tornare in Libia,
preferirei morire. Preferirei dare la mia vita ai pesci
piuttosto che essere nuovamente torturato". Questa la
testimonianza di Hermann, uno degli stranieri salvati a bordo di
Sea Watch, che si trova nelle acque a sud di Lampedusa a sei
giorno dal soccorso senza avere l'autorizzazione a sbarcare.
"Vorrei chiedere a tutti - dice l'uomo in un ideo postato su
twitter dalla ong tedesca - una cosa semplice: chi non vorrebbe
essere libero nella sua vita? Chi vorrebbe soffrire per tutta la
sua vita?. Se oggi ci troviamo in questa situazione non è
perche' noi vogliamo esserci, ma perchè ci siamo ritrovati"
"Vorrei- prosegue Hermann - inviare un messaggio al ministro
dell'Interno tedesco: per favore, pensi alle vite che stiamo
conducendo. Non è umano lasciare le persone morire in mare.
Coloro che ci aiutano, coloro che ci salvano, non sono
criminali: salvano le nostre vite. Ci pensi, siamo tutti figli
dello steso Dio, dovremmo vivere insieme come amici, come
fratelli".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA