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Al Lirico di Cagliari scontro aperto tra sindacato e Colabianchi

Al Lirico di Cagliari scontro aperto tra sindacato e Colabianchi

Accuse per retribuzioni extra contratto, Teatro minaccia querele

CAGLIARI, 08 maggio 2024, 16:28

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Trasferta in Oman senza il coro, stagione estiva prevalentemente cagliaritana, perdita di pubblico. Sono alcune delle accuse mosse dalla Fistel Cisl alla direzione del Teatro Lirico di Cagliari. Ma il Soprintendente Nicola Colabianchi ribatte colpo su colpo. Soprattutto sull'attacco relativo alle retribuzioni extra contratto lo scontro rischia di trascinarsi in tribunale.
    Il sindacato chiede "che la sequela di promozioni, attribuzioni di incarichi e indennità extra in favore di pochi fortunati, si interrompa immediatamente". Il numero uno del Lirico risponde di "aver dato incarico ai legali di valutare se, per quanto scritto in questo punto nel comunicato, ricorrano gli estremi per una querela per diffamazione perché quanto sostenuto nel documento ha un forte sapore calunniatorio, sia per questa Direzione che per l'intera immagine del Teatro".
    La Cisl spiega che, dopo il successo del gennaio 2023 in Oman con l'Elisir d'amore, con la partecipazione di orchestra, coro e un discreto numero di tecnici, non ci sarà il bis completo.
    "Oggi apprendiamo con forte disappunto che, invece, la futura trasferta internazionale in Oman del settembre 2024 - scrive il sindacato - sarà limitata ai soli professori d'orchestra, mentre il coro e l'allestimento dell'opera Un ballo in maschera arriveranno dalla Cina".
    Colabianchi ribatte: "Si trasforma un fatto, inequivocabilmente positivo, quale quello di essere riusciti ad inserire l'invito della nostra orchestra per una tournée in Oman (con conferma dell'invito di tutte le masse del Teatro per il prossimo anno) in qualcosa di negativo, oggetto di un attacco sterile e privo di concreti rilievi, se solo si considera che la direzione del Teatro omanita ha scelto, come da loro programmato, un altro coro (si tratta del coro del Teatro cinese che già forniva l'allestimento al Teatro omanita)".
    Sulla stagione estiva Colabianchi spiega che il decentramento ci sarà. E sullo scarso interesse del pubblico il Soprintendente risponde che "gli spettatori d'opera sono in aumento e quelli dei concerti sono stazionari, dato comune a tutte le Fondazioni anche se noi, per gli spettatori d'opera, stiamo facendo assai meglio di molte altre Fondazioni".
   

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