Il racconto della 28enne inglese,
presunta vittima di violenza sessuale da parte del premio Oscar
Paul Haggis, fatto nel lungo incidente probatorio del 29 giugno
scorso, "non solo ha confermato l'assenza di contegni violenti
costrittivi da parte dell'indagato al fine di consumare gli atti
sessuali, ma ha rivelato una complessa vicenda che sfuma
l'originario giudizio espresso nella ordinanza" che aveva
disposto gli arresti domiciliari per il regista, e cioè la
"incapacità di Haggis di resistere ai propri istinti sessuali".
Lo scrive la gip di Brindisi Vilma Gilli nel provvedimento di
revoca della misura cautelare.
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