"Tra le categorie di malati cronici
in assoluto più a rischio che hanno sviluppato o che potrebbero
sviluppare forme gravi di Covid-19 ci sono i pazienti ipertesi,
cardiopatici e in generale tutti coloro con preesistenti
malattie cardio e cerebrovascolari. Infatti il tasso di
mortalità in questi pazienti, partendo da un valore medio sulla
popolazione di circa il 2%, sale per le persone ipertese al 6% e
raggiunge addirittura il 10% nei pazienti con scompenso cardiaco
o altre malattie cardiovascolari o cerebrovascolari croniche".
E' quanto sostengono gli organizzatori del decimo workshop di
formazione teorico pratica multidisciplinare sulla malattia
ipertensiva nell'era del Covid 19, in programma venerdì 21
(dalle 14.30 alle 20) e sabato 22 (dalle 8.30 alle 13.30)
all'hotel Nicolaus a Bari.
Presieduto e organizzato dal dottor Vito Vulpis, della
Medicina interna d'urgenza del Policlinico di Bari, coadiuvato
da un comitato scientifico, il convegno si svolgerà sotto
l'egida della Società Italiana di Ipertensione Arteriosa (SIIA),
la Società Italiana Interdisciplinare per le Cure Primarie
(SIICP), l'Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico di
Bari, nonché del Centro Studi di Diritto Sanitario Pugliese. La
decima edizione del congresso sarà dedicata anche al tema della
presa in carico del paziente cronico con particolare riferimento
alla aderenza terapeutica e al contributo dell'innovazione
tecnologica in sanità digitale e in telemedicina. Nella prima
giornata del convegno si discuterà dell'ipertensione arteriosa,
aderenza terapeutica e Covid.
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