Forniture di arredi, bancali di
ciottoli e asfalto per realizzare il parcheggio dello
stabilimento balneare di cui era socio, la riparazione dell'auto
di famiglia dopo un incidente stradale, denaro contante e un
telefono cellulare: sono solo alcune delle utilità che l'ex
assessore comunale ai Lavori pubblici di Molfetta, Mariano
Caputo, avrebbe ricevuto dagli imprenditori che di volta in
volta avrebbe favorito nell'ottenimento di appalti pubblici.
Caputo e altre 15 persone sono state arrestate oggi dalla
Guardia di Finanza su disposizione della magistratura di Trani.
L'inchiesta, spiegano gli investigatori, ha messo in luce un
sistema basato su accordi corruttivi tramite i quali "svariati
appalti pubblici del Comune di Molfetta venivano affidati da
pubblici ufficiali compiacenti ad una cerchia ristretta di
imprenditori, in cambio di denaro e altre utilità, smartphone,
computer e lavori privati".
"La sistematicità delle condotte delittuose - si legge negli
atti - è emersa anche dalle modalità relative al pagamento
delle tangenti, documentate con operazioni di intercettazioni
ambientali audio-video: l'imprenditore di turno, una volta
salito a bordo dell'autovettura del funzionario arrestato, senza
proferire parola lasciava la busta con i soldi all'interno del
vano portaoggetti o nelle mani del medesimo".
Gli appalti sui quali sono emerse irregolarità sono quelli di
riqualificazione delle strade e delle piazze Immacolata e Aldo
Moro, messa in sicurezza delle ciminiere dell'ex cementificio,
progettazione del nuovo teatro comunale, ricostruzione della
scuola per l'infanzia Gianni Rodari, riqualificazione della
biblioteca comunale e della Cittadella degli Artisti,
realizzazione del nuovo stadio di atletica leggera.
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