Il capitano del Lecce Marco Mancosu
ha rivelato su Instagram che quella che si credeva fosse
appendicite, così come comunicato dal sodalizio giallorosso lo
scorso marzo, in realtà era un tumore.
"Mi sono operato il 26 Marzo. Di tumore", scrive Mancosu
rivolgendosi su instagram ai suoi tifosi. "Ho visto un mondo che
non avrei mai pensato di conoscere, ho visto il terrore negli
occhi delle persone che amo, ho visto il terrore e la
preoccupazione di mia moglie che per lo stesso motivo ha perso
il padre questa estate, ho avuto la paura di non poter crescere
mia figlia, ho fatto esami nei migliori centri italiani, con
affianco gente che ad oggi non so nemmeno se sia viva, se sia
riuscita a superare la propria malattia". "Là, in quella sala
d'aspetto - prosegue - non ci sono ragioni sociali, non conta se
sei un avvocato, un calciatore, un presidente o un normalissimo
impiegato, là siamo tutti uguali, tutti alle prese con qualcosa
che non possiamo controllare".
Ed ancora: "I medici mi hanno detto che la mia stagione era
finita e che dovevo pensare all'anno prossimo, dopo due
settimane ero in campo a correre (ieri ha giocato il secondo
tempo della gara contro il Monza, ndr). Dopo un mese sarei
dovuto tornare a Milano per sapere se dovessi fare la chemio o
meno, non ci sono ancora andato perché voglio fare la cosa che
amo di più al mondo, giocare a calcio, poi si vedrà a fine
campionato. Io ho già vinto".
E il post si conclude: "La vita può non essere sempre giusta
perché non penso che nè io nè nessun altro a questo mondo meriti
di avere un tumore, ma penso anche che non debba mai mancare il
coraggio, il coraggio di affrontare ogni tipo di avversità che
la vita ci mette davanti, il coraggio di prendersi
responsabilità, il coraggio di mostrarsi deboli ed essere più
forti di quanto si creda. Questo per me significa essere UOMO".
"Ho deciso di parlarne solo ora perché prima non mi sentivo
pronto - conclude - avevo bisogno di viverla in riservatezza con
le persone che amo e per questo mi voglio scusare con chi ho
mentito per nascondere il reale motivo del mio problema. Mi sono
operato il 26 marzo e da quel giorno sono ancora più orgoglioso
di me stesso e di chi ho affianco".
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